Centro storico, scatta l’esposto di 40 residenti contro i rumori
Gli abitanti del quartiere contestano l’assenza dei limiti per gli orari di chiusura dei pub e dei ristoranti «Il Comune emani la stessa ordinanza di piazza Muzii e via Battisti, la notte non riusciamo a dormire»
PESCARA. Dopo piazza Muzii, la protesta contro i rumori notturni si estende anche a Pescara vecchia. Ieri, 40 residenti hanno presentato un esposto in procura per contestare la mancanza dei limiti di chiusura di pub e ristoranti nel centro storico. «La notte non possiamo dormire», dicono gli abitanti che hanno costituito anche un’associazione chiamata Pescara vecchia, «vogliamo la stessa ordinanza emanata dal Comune per la zona di piazza Muzii e via Battisti».
Ordinanza, in vigore dall’8 novembre fino a 31 gennaio, che stabilisce il limite di mezzanotte, entro il quale tavoli e sedie dei locali devono essere tolti in modo da ridurre i rumori all’esterno, e il divieto di vendita per il consumo per qualsiasi genere di bevanda. «Tale limite», precisa il provvedimento, «non incide sulla somministrazione interna da parte degli esercenti, bensì solo sull’occupazione del suolo pubblico».
«Siamo arrabbiati con l’amministrazione comunale», hanno spiegato alcuni residenti di Pescara vecchia, «per questa disparità di trattamento tra piazza Muzii e il resto della città. Non solo, quindi, il centro storico, ma tutti gli altri quartieri di Pescara, perché il Comune ha preso in considerazione solo quella zona del centro». «Questo significa», hanno fatto presente, «che una volta chiusi i locali di piazza Muzii e via Battisti, i giovani si spostano al centro storico, dove ci sono soprattutto pub e meno ristoranti rispetto a piazza Muzii. Basta farsi un giro nel nostro quartiere dalle 23 in poi e si nota una moltitudine di ragazzi, molti dei quali bevono alcolici. Noi ce ne accorgiamo la mattina perché le strade sono completamente sporche».
«Abbiamo fatto questo esposto», hanno precisato, «perché due anni fa l’Arta ha fatto una rilevazione fonometrica in diverse abitazioni. C’erano anche rappresentanti del Comune e della polizia locale. Da questa si evince che i valori dei decibel sono stati ampiamente superati. In più l’anno scorso il Comune ha dato incarico ad un esperto di fare un’altra rilevazione in diverse abitazioni e anche in questa sono emersi valori intollerabili. Quindi, abbiamo chiesto all’amministrazione di fare un’ordinanza. L’ha fatta per piazza Muzii, perché non è stata fatta anche per la nostra zona?».
Tra l’altro, proprio nel giugno scorso, l’amministrazione comunale ha affidato un incarico ad un altro tecnico, l’ingegnere Marco Boilini per rifare i controlli, per una spesa di 9.308 euro. Sono stati fatti, ma i risultati non sono mai stati resi noti.
«Non pretendiamo che si imponga lo stesso limite a mezzanotte, come per i locali di piazza Muzii e via Battisti», hanno sottolineato i residenti dell’associazione Pescara vecchia, «possiamo essere anche più elastici. Nel fine settimana, ad esempio, all’una di notte devono chiudere, anche perché nel centro storico ci sono dei locali che hanno una particolare licenza e possono restare aperti fino alle 4 del mattino. Questo crea delle difficoltà anche alle forze dell’ordine, perché devono controllare diverse zone. Avere due orari differenti comporta che la gente si sposta da una parte all’altra della città. Perché creare questa disparità? Inoltre, bisogna considerare che nel centro storico ci sono strade molto strette dove il rumore viene ampliato, rispetto a piazza Muzii».
«Sono anni che noi non riusciamo a dormire la notte, come accade anche ai residenti di piazza Muzii e via Battisti», hanno rivelato, «i giovani che frequentano i locali fanno schiamazzi e poi si sente la musica che arriva dall’interno dei pub. Abbiamo chiesto, quindi, alla procura di accertare perché il Comune non prende provvedimenti e ora stiamo pensando di chiedere il risarcimento danni, come hanno fatto i residenti di piazza Muzii».