Chiazza nera sul Saline inquinato il fiume
Lo sversamento illegale è stato scoperto ieri mattina dalla polizia provinciale Forse si tratta di acque reflue dei frantoi, si attendono le analisi dell’Arta
MONTESILVANO. Una chiazza nera lunga quasi un chilometro. Il fiume Saline ha assunto un colore scurissimo, ieri mattina, e di certo è avvenuto a seguito di uno sversamento illegale di materiale, probabilmente di acque di vegetazione derivanti da frantoi. Ad accorgersi dell'anomalia è stato il personale della polizia provinciale, agli ordini del comandante Giulio Honorati, che stava effettuando un servizio di controllo in zona e si è trovato davanti il fiume nero, all'altezza del ponte tra Montesilvano e Città Sant'Angelo. Era metà mattina e gli accertamenti hanno preso subito il via per tentare di scoprire la causa dell’nquinamento e i responsabili.
Gli uomini della Polizia provinciale hanno risalito il fiume arrivando fino alla congiunzione con il Fino, con l'obiettivo di individuare eventuali scarichi nel Saline e per delimitare l'area interessata, ma non è stato trovato niente di anomalo sui circa ottocento metri lungo i quali l'acqua era nera. Le altre ipotesi possibili sono che qualcuno abbia gettato tutto in un tombino, ed è quella più verosimile, o che sia stata addirittura utilizzata un’autobotte per raggiungere il fiume e disfarsi del liquido oleoso che ha lasciato una grande chiazza viscida ben visibile a occhio nudo. Per capire con esattezza di che sostanza si tratti sono stati effettuati dei prelievi in due punti diversi, per poi consegnarli all'Arta, che fornirà i risultati nei prossimi giorni. Un campione dell'acqua nera è stato estratto in un punto dove la colorazione era più scura, l'altro dove era meno intensa.
Chiunque si sia reso responsabile dell’inquinamento deve aver agito nelle prime ore di ieri mattina, stando alle testimonianze raccolte dalla polizia provinciale tra le persone che frequentano questa zona. I controlli proseguiranno, per cercare di fare chiarezza e anche a scopo preventivo, per evitare che una scena del genere possa ripetersi, soprattutto in questo periodo dell'anno in cui i frantoi sono a lavoro per la produzione di olio.
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