Chiuso un ristorante della riviera Sotto sequestro un lago artificiale
Maxi operazione del reparto Aeronavale, nel mirino le attività in prossimità di mare e fiume. Le verifiche con gli elicotteri hanno portato alla luce un’area abusiva di un ettaro e mezzo per la pesca
PESCARA. Operazione ad ampio raggio quella compiuta dal Reparto Operativo aeronavale di Pescara della guardia di finanza guidato dal tenente colonnello Matteo Guerra. Un’attività ispettiva avviata nel periodo estivo e orientata nei confronti delle attività economiche operanti lungo il litorale abruzzese in prossimità del demanio marittimo e fluviale. Diverse le zone costiere toccate, partendo proprio da una attività di ristorazione nelle vicinanze della sede delle fiamme gialle sul lungomare Cristoforo Colombo di Pescara: un’attività di ristorazione che lavora solo d’estate, che è stata chiusa per una serie di violazioni accertate, soprattutto di natura sanitaria. Il gruppo aereonavale ha poi posto sotto sequestro un’area di circa un ettaro e mezzo di terreno, nella zona di Rosciano, sulla quale è stato creato un lago artificiale per la pesca sportiva interamente realizzato, però, su un’area demaniale, senza aver né richiesto né ottenuto nessuna delle autorizzazioni necessarie per la sua realizzazione: parliamo di autorizzazioni paesaggistiche e non solo per le quali era indispensabile il parere della Regione Abruzzo e del Genio Civile. L’iniziativa dei finanzieri del Roan di Pescara è peraltro frutto di un’analisi volta all’individuazione dei contesti territoriali con maggiore concentrazione di soggetti economici “a rischio” e risponde all’esigenza di convogliare l’azione della guardia di finanza sui «fenomeni di illegalità economica e finanziaria», come viene spiegato nella nota delle fiamme gialle, «maggiormente lesivi per il bilancio dell’Unione Europea, dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali».
Da qui gli accertamenti che sono stati eseguiti anche su diversi stabilimenti balneari (principalmente nel litorale di Pineto e Roseto ndr).
Il focus è stato incentrato su una particolare fenomenologia di evasione/elusione d’imposta attuata nelle strutture ricettive all’aria aperta presenti sul litorale abruzzese che, sottostimando la rendita catastale degli immobili o addirittura omettendone l'accatastamento, versavano tributi locali in misura sensibilmente inferiore al dovuto». Si parla del recupero a tassazione di circa 700mila euro di tributi (Imu e Tari) che torneranno nella disponibilità delle casse dei Comuni interessati e che avranno così la possibilità di utilizzare quei soldi per garantire una maggiore qualità dei servizi per i cittadini.
L’operazione non ha risparmiato poi neppure i campeggi (soprattutto nella zona del litorale teramano): in particolare quelle casette con le ruote che, contrariamente a quanto è stato accertato dall'attività ispettiva delle fiamme gialle, andavano accatastate. Sono stati anche denunciati 9 soggetti per abusivismo demaniale e segnalato alla magistratura contabile un dirigente comunale di Ortona per il rilascio di alcuni permessi a costruire che andavano invece negati.