Città della musica, spesi 3 milioni ma l’opera resterà un’incompiuta

Sfuma il sogno: la giunta Masci rinuncia a completare gli ultimi lavori e riconsegna i fondi alla Regione: «Adesso l’edificio è in una zona a rischio esondazione del fiume, non possiamo più andare avanti»
PESCARA. Gli uffici e le aule didattiche sono pronti: ci sono già i tavoli bianchi con le sedie a rotelle sotto un velo di cellophane e i mobili a tre cassetti per riporre i documenti; sulle pareti i cartelli con le regole da rispettare per evitare i contagi da Covid, da «obbligatorio indossare la mascherina» a «entrare uno alla volta»; e poi il manifesto che sa di beffa con scritto «completamento della Mediateca della musica in via Raiale, importo progetto 300mila euro finanziato con risorse Par Fsc Abruzzo 2007-2013». Questa è la Città della musica, costata finora tre milioni di euro. Anzi, dovrebbe essere la Città della musica. Per adesso, è un edificio condannato a restare nel limbo, sospeso tra il suo passato di ex inceneritore e un futuro con laboratori e aule didattiche che, per «valutazione di carattere politico-amministrativo», non ci sarà più nonostante tutti i soldi spesi. La giunta del sindaco Carlo Masci di Forza Italia ha deciso di «dover rinunciare all’esecuzione dell’intervento» e restituire il finanziamento da un milione di euro alla Regione Abruzzo. L’immobile, ormai quasi pronto, è stato saccheggiato dai ladri e danneggiato dai vandali.
Niente più Città della musica: sfuma dopo 20 anni il sogno di dare un’altra vita all’immobile accanto al fiume Pescara e che svetta sull’asse attrezzato con la sua scritta “Cozz & vongole”. La decisione del sindaco e degli assessori è stata presa «in ragione della salvaguardia del superiore interesse pubblico alla sicurezza idraulica che non può essere in alcun modo sottovalutata o, addirittura, sottaciuta, se pensata in relazione – in particolare – agli effetti imprevedibili dei cambiamenti climatici ed alla fragilità dei territori».
Tutto dipende dalla nuova perimetrazione della Carta di pericolosità idraulica: dal 2020, quella mappa include anche la Città della musica che, da «area non vincolata», è passata a «zona di pericolosità idraulica molto elevata» a causa del rischio esondazione del fiume. La delibera della giunta Masci dice che «risulterebbe consentito dare prosecuzione alle attività tecnico-amministrative e contabili» fino «alla successiva cantierizzazione» ma, prosegue, il documento, «appare ragionevole operare una valutazione di carattere politico-amministrativo». E la decisione è quella di «riconsiderare la realizzazione dell’intervento nell’ottica della salvaguardia del superiore interesse pubblico alla sicurezza idraulica»: per andare avanti con l’opera, dice la delibera, bisognerebbe adottare «un nuovo progetto (variato)» che però «subirebbe l’assoggettamento ai vigenti vincoli idraulici».