Daniele Di Marzio e Giancarlo Di Blasio (Confartigianato)

ABRUZZO / FASE 3

Confartigianato non ci sta: «Rinviare le scadenze o le imprese vanno ko»

Dopo il lockdown, per migliaia di imprese rischia di arrivare il colpo di grazia rappresentato dai contributi previdenziali

PESCARA. «Dopo la stangata del lockdown e le criticità riscontrate nel corso della fase di riapertura, per migliaia di imprese rischia di arrivare il colpo di grazia, rappresentato dal pagamento di contributi previdenziali, imposte ed altre scadenze». A lanciare l'allarme è la Confartigianato Abruzzo, che chiede al Governo di «rinviare i pagamenti al 30 settembre, senza applicare maggiorazioni».
L'esecutivo nazionale, secondo il presidente di Confartigianato Imprese Abruzzo, Giancarlo Di Blasio, «ha fatto orecchie da mercante e non ha ascoltato la richiesta di imprenditori e operatori finalizzata a riaprire i termini dei versamenti senza sanzioni». Il segretario dell'associazione regionale, Daniele Di Marzio, ricorda come nelle ultime settimane le aziende abbiano dovuto «affrontare anche altre incombenze, con tutte le difficoltà facilmente immaginabili, a partire dagli adempimenti straordinari legati all’emergenza coronavirus e dalle limitazioni lavorative per i dipendenti».
«Senza contare», aggiunge Di Marzio, «i danni causati dai mesi di blocco totale dell’attività lavorativa e senza dimenticare che dal 16 settembre occorrerà fare fronte ai pagamenti che erano stati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria». In un contesto di questo tipo, secondo l'associazione, rischia di arrivare il «colpo di grazia» per le imprese.
«Ancora una volta», riprende il presidente Di Blasio, «rischiano di soccombere le imprese, vittime di decisioni incomprensibili e scellerate. In seguito ai vari decreti emanati per contrastare la crisi legata all’emergenza Covid-19, gli adempimenti sono triplicati e si aggiungono ad una mole di lavoro che gli stessi operatori del settore non riuscirebbero materialmente a smaltire rispettando la scadenza del 20 agosto prossimo».
La federazione artigiana abruzzese lancia quindi una proposta, per consentire alle imprese di respirare: «L'unica soluzione sensata, da parte del Governo, al fine di fornire un pò di ossigeno alle aziende», sottolinea Confartigianato, «sarebbe la proroga delle scadenze al 30 settembre, naturalmente senza applicare la maggiorazione dello 0,40% che annualmente corrisponderebbe ad un tasso del 4,80%, chiaramente eccessivo e fuori mercato».