Conte dà la carica al M5S

1 Settembre 2022

L’ex premier dà la stoccata più forte a Fratelli d’Italia: giù le mani dal Reddito

CHIETI. «Grazie Chieti per questa piazza piena». Giuseppe Conte sale sul palco e per prima cosa ringrazia la città che ospita il suo primo comizio nazionale della campagna elettorale del Movimento 5 stelle.
L’ex premier, mai prima di ieri nella città abruzzese – unico capoluogo di provincia in regione con i 5 Stelle in maggioranza – arriva nella centralissima piazza Vico alle 19,26. Ad attenderlo sono in oltre 500, con bandiere e cori. All’arrivo c’è anche il sindaco di Chieti Diego Ferrara, che specifica che sarà presente a tutti i comizi della campagna elettorale. «Lei è del Pd?», gli chiede Conte stringendogli la mano, «sì», risponde il sindaco, «la perdono», gli fa lui di rimando. Ad aprire il comizio è la deputata Daniela Torto, capolista alla Camera. Essendo della vicina Bucchianico, fa un po’ da padrona di casa. Poi la parola passa al coordinatore regionale Gianluca Castaldi, parlamentare uscente ormai al secondo mandato e dunque non più ricandidabile. A seguire il palco è tutto per il presidente M5S che sottolinea come avrebbe ricandidato certamente «questo ragazzo», Castaldi, se non fosse per la regola del doppio mandato: «Ci siamo dati questa regola e l’abbiamo rispettata», dice, «perché non possiamo tollerare che il Movimento 5 stelle diventi una forza come le altre, fatta di professionisti della politica. Anzi», rilancia, «ci batteremo perché la regola del doppio mandato sia adottata da tutti i partiti».
Non mancano attacchi ai competitor, da Giorgia Meloni a Luigi Di Maio, quest’ultimo mai nominato direttamente. Sul reddito di cittadinanza «Giorgia Meloni ha le idee poco chiare e anche confuse. Un giorno lo vuole abrogare, un altro giorno invece lo vuole modificare e l'altro giorno ancora non sa cosa vuole fare. Consiglio a Giorgia Meloni, visto che vive dello stipendio della politica da tanti anni, che le consente di poter beneficiare di 500 euro al giorno, di dedicare il suo ardore a ben altre battaglie e di non accanirsi contro i poveri e gli indigenti che invece riescono a integrare quello che non hanno di che vivere con 500 euro al mese».
Sulla guerra in Ucraina si rivolge alla platea dicendo: «Pensate se avessimo avuto un ministro che, anziché dedicare tempo a crearsi il suo partitino, si fosse dedicato ai negoziati di pace». E rispolverando molti dei leitmotiv grillini della prima ora, chiede infine al pubblico di scegliere da che parte stare, valutando «non i colori, il rosso o il nero, ma le cose concrete».
Dopo quaranta minuti di arringa, Conte chiama sul palco tutti i candidati e il coordinatore regionale Castaldi. Insieme a Torto salgono i parlamentari uscenti Gabriella Di Girolamo e Carmela Grippa, l’assessore comunale di Chieti Fabio Stella, ex caposegreteria nei governi Conte, l’avvocato e consigliere comunale di Francavilla Livio Sarchese, l’assessore comunale di Sulmona ed ex collaboratore parlamentare Attilio D'Andrea, il vigile del fuoco di Popoli Daniele Caruso e la liquidatrice sinistri di Pescara Franca Orsini.
L’unico assente, per impegni fuori regione, è l'avvocato di Casalincontrada Isidoro Malandra.