CooperativaAgorà cento posti a rischio oggi il nuovo gestore

1 Agosto 2012

CITTA’ SANT’ANGELO. «Mio figlio ha 19 anni ed è tetraplegico. E’ alto un metro e 80 e pesa 79 kg». Inizia così la lettera accorata di una mamma che ha preso carta e penna, raccontando delle...

CITTA’ SANT’ANGELO. «Mio figlio ha 19 anni ed è tetraplegico. E’ alto un metro e 80 e pesa 79 kg». Inizia così la lettera accorata di una mamma che ha preso carta e penna, raccontando delle difficoltà quotidiane e dei piccoli miglioramenti del figlio. Miglioramenti arrivati anche grazie all’aiuto e al sostegno dell’assistente scolastico. Cioè di uno degli oltre cento lavoratori della cooperativa Agorà, che da anni garantisce l’assistenza specialistica alle categorie svantaggiate nei 18 comuni della ex comunità montana Vestina e che rischiano di perdere l’impiego.

Ed è per questo che la donna ha deciso di scrivere una lettera in cui racconta quanto sia stato importante per suo figlio avere accanto uno degli operatori di Agorà. Grazie all’assistente, infatti, il ragazzo è riuscito a superare la vergogna di essere accompagnato in bagno da qualcuno che non fosse la sua mamma, riuscendo a trascorrere fino a quattro ore tra i banchi di scuola ed evitando le lacrime e le crisi di nervi ogni volta che, puntualmente, si bagnava e doveva essere portato a casa.

«Oltre alla pazienza e al lavoro», scrive la donna, «ci sono voluti due interi anni scolastici. Oggi mio figlio chiede di andare in bagno solo se c’è l’assistente scolastico. Cambiare quella figura significherebbe, nella migliore delle ipotesi, dover ricominciare da capo e non so quanto tempo ci vorrebbe per abituarsi all’idea di chiedere ad un’altra persona».

Il nodo sulla gestione dei servizi socio-assistenziali sarà sciolto questa mattina, quando è prevista l’apertura delle buste per individuare il nuovo gestore. Il contratto con Agorà risulta infatti scaduto e il nuovo bando per l’affidamento del servizio non contiene nessuna “clausola di salvaguardia” che obblighi il nuovo gestore a reintegrare i dipendenti, garantendo la continuità assistenziale agli utenti. Questo nonostante gli incontri con le istituzioni, le battaglie della Cgil e le innumerevoli richieste di aiuto al prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono. E nonostante gli anticipi sostenuti dagli operatori per spostarsi all’interno dei territori di riferimento e i mesi di ritardo nell’erogazione degli stipendi dei lavoratori. «C’è un’unica speranza», sottolinea Stefano Di Domizio, sindacalista della Cgil Funzione pubblica , «e cioè che le organizzazioni che hanno partecipato al bando per l’affidamento dei servizi sociali nell’area della ex comunità montana Vestina siano tutte delle cooperative sociali. Solo in questo caso, infatti, c’è l’obbligo di applicare il contratto nazionale per le cooperative sociali, che prevede che sia rispettata la continuità lavorativa e quindi che ci sia il riassorbimento dei lavoratori che già hanno effettuato il servizio con Agorà».

Ylenia Gifuni

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