PESCARA
Covid, D'Amario indagato anche nell'inchiesta stralcio a Roma
l direttore del Dipartimento sanità della Regione è accusato di falsità ideologica in relazione ai dati "falsi" comunicati all'Oms e alla Commissione europea
PESCARA. Il direttore del Dipartimento sanità della Regione Claudio D'Amario sarebbe tra gli indagati anche nell'inchiesta stralcio sulla gestione dell'emergenza Covid.
Una parte degli atti della maxi indagine della Procura di Bergamo sul Covid è stata infatti trasmessa alla Procura di Roma per competenza territoriale. Secondo quanto si apprende gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della sanità Roberto Speranza, Beatrice Lorenzin, Giulia Grillo e una serie di tecnici del Ministero. I pm romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere a una nuova iscrizione anche a Piazzale Clodio.
Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato la posizione dell'ex premier Giuseppe Conte e degli ex ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede finiti indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati relativamente alla gestione della pandemia.
D'Amario, all'epoca direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, sarebbe indagato per falsità ideologica in relazione ai dati "falsi" comunicati all'Oms e alla Commissione europea attraverso appositi questionari. Insieme a lui, per lo stesso motivo, anche Ranieri Guerra, Francesco Paolo Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio.