D’Annunzio è fuori dal Considan

Consiglio «blindato» per il presidente finito sott’inchiesta

MONTESILVANO. Nino D’Annunzio è fuori dal Considan. La gestione in via provvisoria del consorzio passa nelle mani del direttore Marco Santedicola in attesa del nuovo consiglio d’amministrazione. Questo l’esito della convocazione di ieri pomeriggio dell’organo sociale. Una riunione blindatissima, vietata ai fotografi, avvenuta nella sede del consorzio intercomunale Montesilvano-Silvi-Città Sant’Angelo per la depurazione della acque nere. Presente il neo-sindaco. Per Pasquale Cordoma si tratta della prima vera grana da quando si è seduto sulla poltrona più alta del palazzo comunale. Il sindaco ha partecipato all’incontro convocato in tutta fretta per tamponare la situazione di emergenza che si è creata in conseguenza dell’inchiesta della procura della Repubblica che ha indagato diciotto persone per gli appalti sospetti e il presunto finanziamento illecito dei partiti. Un incontro molto affollato, presenti tutti i dirigenti e gli amministratori del consorzio finito nella bufera.

Il consiglio d’amministrazione ha provveduto a ratificare le dimissioni del presidente del Considan Nino D’Annunzio. Il resto del consiglio, che il 30 giugno verrà dichiarato decaduto per normale scadenza, è destinato a restare in sella in regime di prorogatio fino alla nomina dei nuovi componenti. Fino a quel giorno, la gestione operativa del consorzio intercomunale che si occupa della depurazione sarà nelle mani del direttore Marco Santedicola, anch’egli però perquisito tre giorni fa. Per il 25 giugno è stata fissata una riunione con i tre sindaci dei paesi consorziati, Montesilvano, Silvi e Città Sant’Angelo, per discutere del futuro del depuratore anche alla luce di quelle che saranno le intenzioni dell’Aca. Il sindaco Cordoma, pur non entrando nel merito delle vicende che stanno interessando il consorzio, afferma che «come amministratori ci stanno a cuore in via primaria l’ambiente e la salute dei cittadini. Per questo la realizzazione della vasca che doveva entrare in funzione entro il primo luglio è da considerarsi un fatto importante visto che bisogna garantire la balneabilità delle acque».

Proprio l’affidamento di lavori per la vasca di ossidazione da 200mila euro all’impresa di Romano Cocciante anch’egli indagato, è entrato sotto la lente della procura. Nel mirino, con le accuse di finanziamento illecito dei partiti e turbativa d’asta, è finito anche Claudio Di Giacomo, vice presidente del Pescara calcio. I carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’imprenditore e gli uffici della sua società, la Hextra srl. Ma gli indagati sono 18 in totale. Coinvolti nell’indagine anche un consulente dei pm, l’ingegnere Lino Prezioso che per un periodo è stato amministratore del Considan e Donato Scurti suocero dell’ex assessore Cristiano Tomei.