«Dateci un posto o rioccuperemo le strade»
I precari lanciano l’ultimatum al Comune, oggi vertice con D’Alfonso per scongiurare altre proteste
PESCARA. I precari di Attiva minacciano nuove proteste. Attendono l’esito dell’incontro che il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha convocato per questa mattina, alle 8, negli uffici di viale Bovio, per decidere altre azioni di lotta. «O ci danno un posto di lavoro, o avvieremo proteste eclatanti», è l’ultimatum lanciato ieri da alcuni lavoratori interinali.
La situazione è delicatissima. Lunedì scorso, al termine dell’incontro con il sindaco Marco Alessandrini, i lavoratori hanno dato una prima dimostrazione di ciò che potrebbe accadere oggi. I precari hanno invaso le strade, bloccando il traffico per un’ora in piazza Italia e in corso Vittorio.
Qualcuno sostiene che ci sia già un piano per occupare il consiglio comunale, oggi pomeriggio, in occasione della seduta dedicata all’esame di alcuni debiti fuori bilancio. Occupazione che potrebbe andare avanti anche nella vigilia di Natale. Ma non ci sono conferme, in proposito.
Quello che è certo è che i 120 precari sono sul piede di guerra. Lunedì scorso, Alessandrini ha cancellato ogni speranza ai lavoratori facendo presente che le assunzioni possono avvenire soltanto tramite il concorso, peraltro già concluso. È la legge che lo stabilisce. Così, gli interinali sono usciti dall’incontro con il primo cittadino dando vita a una protesta spontanea, prima in consiglio comunale, poi nelle strade. Protesta sospesa solo quando D’Alfonso ha acconsentito alla richiesta dei lavoratori di un incontro, fissato per stamattina.
Quali sono le soluzioni che potranno uscire dalla riunione di oggi è difficile dirlo. Gli interinali, tuttavia, ripongono le loro ultime speranze nella sentenza del giudice del lavoro, che ha stabilito per un loro collega nelle stesse condizioni, Camillo D’Addario, l’assunzione a tempo indeterminato immediata con il rimborso di tutti gli emolumenti non pagati come dipendente negli ultimi cinque anni.
Quella sentenza, che il Comune ha già preannunciato di voler impugnare in appello, fa da apripista ad altri ricorsi presentati da un’ottantina di precari.
Se vincessero tutti, il Comune, essendo Attiva partecipata al 100 per cento dall’ente, si troverebbe a dover pagare milioni di euro di risarcimenti e a dover assumere i lavoratori che hanno presentato ricorso al giudice, insieme a quelli vincitori del concorso. (a.ben.)
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