«Demoliamo il Cofa e diamo l’area alla città»
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L’Istituto nazionale di urbanistica: uno spazio per feste, incontri e manifestazioni artistiche
PESCARA. «Bene la demolizione del Cofa, ora si restituisca area della città». Ad affermarlo è l’Inu (Istituto nazionale di urbanistica) in un documento con cui interviene nel dibattito sulla destinazione da dare all’area sul lungomare di Porta Nuova occupato dall’ex mercato ortofrutticolo in abbandono. «La notizia che il nuovo presidente della Regione intende far demolire i fabbricati fatiscenti dell’ex Cofa a Pescara è una buona notizia; è il primo segno di attenzione della Regione per quell’area, di sua proprietà, e verso la quale, in passato, si ebbe cura soltanto per valutazioni patrimoniali e non per la manutenzione e valorizzazione del bene», prosegue il Gruppo territoriale area Pescara - Chieti della sezione Abruzzo–Molise dell’Inu. «Tanto che, tra l’amianto e le occupazioni di senza tetto, i fabbricati sono diventati pericolosi. Nessuno attribuisce a quei manufatti un valore architettonico ed, urbanisticamente, non ne hanno alcuno, dovendosi procedere ad un ripensamento integrale dell’area, per il quale le preesistenze sono più dannose che utili. Né vogliamo pensare che qualcuno tema che si possa perdere la cubatura esistente; del resto, nessuno chiese la loro conservazione quando, in maniera parziale e quindi criticabile, se ne concesse una parte per la costruzione dell’attuale struttura polivalente della Camera di commercio».
«Ben venga la demolizione, dunque», aggiunge l’Inu, «il “vuoto”, che qualcuno teme, è ben collocato: alle spalle del porto turistico ed in continuità col Ponte del mare e la nuova riviera sud, in via di completamento. Si programmino comunque su quell’area attività all’aperto: spazi della festa, dell’incontro, delle manifestazioni artistiche. La “Città temporanea” è ormai un pezzo della città moderna e su di essa gli esempi europei non mancano. Nel frattempo si definiranno nuove funzioni e ruoli urbani e territoriali; il maggior difetto del Piano particolareggiato adottato dalla passata amministrazione è stato di non aver affrontato questi nodi, per concentrarsi sulla difesa delle volumetrie; né, all’epoca si sono ascoltate molte critiche disciplinari in tal senso. L’amministrazione comunale scelga alcune idee, anche come scenari alternativi», conclude l’Inu, «su queste potrà aprirsi proficuamente il confronto con i cittadini prima e poi con i progettisti chiamati a concorrere per dare forma alle idee della città».
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