CITTA' SANT'ANGELO
Dipendente della Asl cade della bici e muore a 53 anni
Antonio Cecchini, ex autista del 118, lavorava al distretto sanitario di Montesilvano: forse un malore tra le cause della caduta
CITTÀ SANT’ANGELO. Aveva 53 anni l’uomo trovato morto ieri mattina a Città Sant’Angelo. Si chiamava Antonio Cecchini, era un dipendente della Asl di Pescara, e per lui non c’è stato niente da fare.
Il ritrovamento è avvenuto in via dell’Autostrada, non distante dal cavalcavia della A14. Il corpo dell’uomo, che viveva a Montesilvano, era riverso a terra ed è stato notato dai carabinieri della compagnia di Montesilvano, insospettiti dalla presenza della sua bici. I militari hanno fatto intervenire il 118 ma l’equipaggio di Montesilvano non ha potuto fare nulla per salvare il 53enne. E propri gli addetti del servizio di emergenza sanitaria hanno scoperto che si trattava di una persona nota e cara. Cecchini ha lavorato anche per il 118, in passato, come autista. E prevalentemente aveva prestato servizio alla postazione di Montesilvano.
Inizialmente, dicono i colleghi, lavorava in ospedale. Poi è passato al 118, come autista, e da qualche anno era stato trasferito al distretto sanitario di Montesilvano. «Era un buono, uno tranquillo», ricorda un addetto del 118. «Un lavoratore, sicuramente. Ma anche un uomo socievole, che si faceva volere bene. Una brava persona, che non ha mai fatto male neppure ad una mosca». «Siamo davvero addolorati per la sua scomparsa», dicono invece dal distretto, dove lo hanno visto fino a due giorni fa.
All’origine della morte, in base agli accertamenti eseguiti ieri mattina, ci sarebbe stato un malore, nel corso della notte. Un conoscente aveva incrociato Cecchini due sere fa, proprio nel punto dove è stato trovato senza vita. Era caduto dalla bici e aveva delle escoriazioni ma non ha voluto essere soccorso, stando ad una prima ricostruzione dei carabinieri. Da lì, però, non si è mai mosso per tornare a casa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ritrovamento è avvenuto in via dell’Autostrada, non distante dal cavalcavia della A14. Il corpo dell’uomo, che viveva a Montesilvano, era riverso a terra ed è stato notato dai carabinieri della compagnia di Montesilvano, insospettiti dalla presenza della sua bici. I militari hanno fatto intervenire il 118 ma l’equipaggio di Montesilvano non ha potuto fare nulla per salvare il 53enne. E propri gli addetti del servizio di emergenza sanitaria hanno scoperto che si trattava di una persona nota e cara. Cecchini ha lavorato anche per il 118, in passato, come autista. E prevalentemente aveva prestato servizio alla postazione di Montesilvano.
Inizialmente, dicono i colleghi, lavorava in ospedale. Poi è passato al 118, come autista, e da qualche anno era stato trasferito al distretto sanitario di Montesilvano. «Era un buono, uno tranquillo», ricorda un addetto del 118. «Un lavoratore, sicuramente. Ma anche un uomo socievole, che si faceva volere bene. Una brava persona, che non ha mai fatto male neppure ad una mosca». «Siamo davvero addolorati per la sua scomparsa», dicono invece dal distretto, dove lo hanno visto fino a due giorni fa.
All’origine della morte, in base agli accertamenti eseguiti ieri mattina, ci sarebbe stato un malore, nel corso della notte. Un conoscente aveva incrociato Cecchini due sere fa, proprio nel punto dove è stato trovato senza vita. Era caduto dalla bici e aveva delle escoriazioni ma non ha voluto essere soccorso, stando ad una prima ricostruzione dei carabinieri. Da lì, però, non si è mai mosso per tornare a casa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA