L'AQUILA
Discarica di Bussi, sentenza storica: chi inquina paga
Il Consiglio di Stato condanna Edison alla bonifica, ora deve muoversi il ministero dell'ambiente. Guarda tutti i commenti
PESCARA. Chi inquina paga. Il Consiglio di Stato ha definitivamente sancito che la multinazionale dell'energia Edison, in quanto responsabile dell'inquinamento ambientale, deve provvedere alla bonifica dei due siti più inquinati della cosiddetta discarica dei veleni di Bussi sul Tirino . Si chiarisce così il contenzioso più importante che ha visto la Edison contro Provincia di Pescara (difesa dall'avvocato Matteo Di Tonno del Foro di Bologna)), Comune di Bussi, il Ministero dell'Ambiente e la Regione Abruzzo, questi ultimi due difesi dall'avvocatura di Stato, rappresentata da Cristina Gerardis, ex direttore generale dell'ente regionale abruzzese.
La sentenza è stata pubblicata oggi e prevede un intervento milionario, in particolare nelle aree 2A e 2B: dalla partita rimane fuori la discarica Tremonti che si trova sotto i viadotti autostradali. Ora i circa 50 milioni relativi al bando pubblico per la bonifica dei siti 2A e 2B e della stessa Tremonti assegnato dall'allora commissario per emergenza, il compianto Adriano Goio, fermo da anni, possono essere utilizzati per altre aree inquinate.
I COMMENTI.
CRISTINA GERARDIS (avvocato dello Stato): «Spero che dopo questa sentenza, che ha definito con mirabile chiarezza ogni questione, non si debba più sentire, in alcuna sede giudiziaria, come "scusa" per non intervenire sulle aree contaminate di Bussi, che all'epoca dei fatti era lecito seppellire rifiuti pericolosi sotto terra o buttarli a tonnellate nei fiumi; o che la Montedison (oggi Edison) non è responsabile per avere negli anni ceduto ad altri l'azienda, con complesse operazioni societarie».
MATTEO DI TONNO (legale della Provincia di Pescara): «La sentenza, credo storica, riconosce in maniera cristallina la responsabilità della Edison che ora è chiamata ad un intervento di risanamento integrale, come difensore dell'ente provinciale pescarese sottolineo la piena soddisfazione nell'aver visto riconosciuta la bontà del poderoso lavoro amministrativo che ha reso giustizia al territorio e all'intera regione Abruzzo».
STEFANIA PEZZOPANE (Gruppo Pd alla Camera): «E' una sentenza storica, che pone fine a qualunque dubbio. Le responsabilità sono state finalmente accertate, Edison ha purtroppo inquinato quelle zone, ed Edison deve provvedere a bonificarle, pulirle, ripristinarle com erano precedentemente. Una sentenza attesa da tanti abruzzesi, che ci auguriamo possa servire da esempio per tutti coloro che non rispettano il territorio e la natura. Dobbiamo avere cura di queste nostre terre, il miglioramento e la salvezza della Terra passano anche da queste battaglie».
SALVATORE LAGATTA (sindaco di Bussi): «Ora il Ministero firmi subito il contratto con la società che si è aggiudicata la gara per la bonifica delle due discariche della Montedison: se prima poteva esserci il pericolo di una rivalsa della Edison, ora con questa sentenza tutto viene a cadere. Quindi il Ministero dell'Ambiente faccia il contratto e si parta con i lavori».
FILOMENA RICCI (delegato Wwf Abruzzo): «Adesso almeno la zona 2A e 2B sarà risanata senza incidere sui fondi pubblici, cioè di tutti i cittadini, e lo Stato potrà impegnare in altro modo, sempre a favore di questo territorio martoriato, quel che rimane dei 50 milioni a suo tempo stanziati. Cogliamo l’occasione per rimarcare, ancora una volta, come sia necessaria anche una indagine epidemiologica più approfondita, come richiesto dallo stesso studio Sentieri: i cittadini hanno diritto di conoscere la realtà sino in fondo e senza aspettare altre decine di anni».
MAURIZIO ACERBO (segretario nazionale Rifondazione Comunista - Sinistra Europea) e CORRADO DI SANTE (segretario Federazione di Pescara): «La sentenza del Consiglio di Stato è un fatto storico. Ora il Ministero non ha più scuse per tergiversare rispetto alla firma del contratto con la ditta che deve effettuare la bonifica. Sono due anni che il Ministero rinvia con la scusa del contenzioso di Edison. Siano subito affidati i lavori e poi si mandi il conto a Edison. Ora evitiamo trucchi a favore di Edison da parte della politica: è noto che la società vorrebbe fare un suo piano di tombamento per ridurre costi. Il territorio ha pagato un prezzo già salatissimo all'irresponsabilità sociale delle imprese e all'ignavia della politica.
AUGUSTO DE SANCTIS (Forum H2O): «Da anni, prima con lettere inviate a tutti gli enti e poi con dichiarazioni messe a verbale ad ogni conferenza dei servizi al ministero, avevamo evidenziato la necessità di procedere dal punto di vista amministrativo, affiancando il procedimento penale che purtroppo ha scontato l'esistenza di termini di prescrizioni troppo brevi, attuando quanto peraltro previsto dal testo Unico dell'Ambiente. Chiedevamo, cioè, l'emanazione dell'ordinanza da parte della provincia per l'individuazione del responsabile della contaminazione e della doverosa bonifica in ossequio al principio comunitario "chi inquina paga"».
ANTONIO BLASIOLI (presidente della Commissione regionale d'Inchiesta sulla discarica dei veleni): «Una sentenza storica per l'Abruzzo e per quei territori che finalmente dopo anni di attesa possono sperare nel futuro».
SARA MARCOZZI (componente commisione d'inchiesta): «Adesso che non esistono più incertezze, non c'è più nessun motivo per aspettare. Chi ha sbagliato deve pagare fino in fondo, a cominciare dall'urgenza di dare il via alle bonifiche il più in fretta possibile. I cittadini di Bussi e dell'intera Val Pescara aspettano giustizia. Hanno già pagato un prezzo troppo alto in questi anni, e il ripristino dello stato naturale dell'ambiente, adesso che sappiamo con chiarezza chi ha la responsabilità dei lavori, non ha più motivo di essere ulteriormente rimandato per rimpalli di responsabilità».
ANTONIO DI MARCO (ex presidente della Provincia di Pescara): «La pronuncia del Consiglio di Stato è un’immensa soddisfazione perché va a certificare l’ottimo lavoro condotto grazie alla consulenza legale strategica dell'avvocato Matteo Di Tonno, alle responsabilità assunte con la firma dell'ordinanza da parte dell'avvocato Carlo Pirozzolo, già segretario generale della Provincia di Pescara con specifica funzione per quanto riguardava l'ambiente, alle indagini condotte dalla Polizia Provinciale guidata dal comandante Giulio Honorati, che hanno portato all’individuazione di Edison quale soggetto inquinatore. E questa sentenza sarà fondamentale anche per le sorti del sito ex Montecatini di Piano d'Orta, perché anche questo sito è stato oggetto di una specifica ordinanza della Provincia di Pescara».