Discarica, la minoranza: il sindaco faccia chiarezza

14 Agosto 2012

Collecorvino, l’amministrazione Zaffiri temporeggia sulla possibile riapertura Terrenzi: gli abitanti di Caparrone preoccupati per il destino della zona

COLLECORVINO. Sulla possibile riapertura della discarica di Caparrone l’amministrazione di Antonio Zaffiri mantiene il più stretto riserbo e dopo giorni di accesi confronti con i cittadini, chiamati a dare la propria opinione attraverso assemblee pubbliche, sembra che tutto taccia in attesa di notizie nuove e certe da parte di tecnici e altri professionisti interpellati per valutare nei minimi dettagli il nuovo progetto proposto dalla Deco spa. A incalzare il sindaco e la sua giunta è il consigliere di opposizione Luigi Terrenzi che reclama dalla maggioranza una presa di posizione netta sia che si schieri a favore della nuova ipotesi di impianto che dovrebbe sorgere sulle ceneri della discarica ex Bio.Dem di Nicola De Meis, sia che si dichiari contro.

«Il prolungato silenzio degli amministratori», sottolinea Terrenzi, «sta preoccupando gli abitanti di Collecorvino, in particolare quelli della frazione di Caparrone, che non sanno quale sarà il destino di quella zona in cui molti di essi non solo hanno la propria casa, ma hanno investito risorse per mettere in piedi fiorenti attività agricole. In virtù della tanto decantata trasparenza, il sindaco, dopo essersi preso del tempo per approfondire la questione deve dare delle risposte chiare. Già in passato, come lo stesso Zaffiri ha dichiarato anche alla stampa locale, la popolazione è stata violentata dall’apertura di una discarica con le conseguenze per il Comune e il territorio che tutti conosciamo, non si può convivere con l’idea che possa accadere ancora». Sul sì del Comune di Collecorvino, il cui unico ruolo è l’infrastrutturazione dell’area destinata all’insediamento, da realizzarsi attraverso un accordo di programma a zero spese per l’ente, pesano in realtà molte altre considerazioni oltre quelle di carattere ambientale e inerenti la salute pubblica. È tuttora pendente in Cassazione a Roma, la sentenza che deve stabilire il quantum del risarcimento danni a Nicola De Meis, proprietario della precedente discarica, al quale il Comune, circa un ventennio fa, impose, non avendone titolo, la chiusura. Oggi, a detta dell’attuale maggioranza guidata da Zaffiri, con l’ipotesi della Deco si avrebbero due benefici: la bonifica di quel sito gravato da anni di abbandono e entrate fresche per il Comune che in dieci anni, secondo il cronoprogramma di Deco che vuole stoccarvi 800 mila metri cubi di rifiuti inerti ed essicati, incasserebbe dall’azienda spoltorese tre milioni e 800 mila euro come ristoro ambientale, utili a coprire parte del debito con De Meis evitando quindi il dissesto finaziario, oltre a una somma di circa 250 mila euro che l’ente destinerebbe a investimenti a Caparrone. Inoltre, un più comodo conferimento di rifiuti in discarica si tradurrebbe in una bolletta più leggera per tutti i corvinesi. Attualmente però, come non manca di rilevare Terrenzi, la Tarsu è stata aumentata di 20 centesimi a metro cubo, così come sono state ritoccate all'insù le aliquote Irpef. «Questa amministrazione», conclude Terrenzi, «è ferma e non è in grado di affrontare con decisione le problematiche, soprattutto quelle in materia di bilancio, prova ne è il fatto che non si è ancora riusciti ad approvare il documento contabile previsionale del 2012».

Claudia Ficcaglia

©RIPRODUZIONE RISERVATA