ABRUZZO
Doppio studio rivela le sindromi che colpiscono i guariti dal Covid
Stanchezza, dolori muscolari, febbre e iper allergie possono durare da tre mesi fino a un anno Le ricerche condotte dallo staff del primario Parruti a Pescara e al Policlinico Gemelli di Roma
Un doppio studio svela le sindromi post Covid. Sintomatologie che possono durare anche mesi: febbre, iperallergie, alterazioni del ritmo cardiaco, dolori muscolari e astenia. Quel senso di spossatezza latente che accompagna intere giornate. Il primo studio è stato condotto da Giustino Parruti (nella foto in basso), primario dell'Unità complessa di malattie infettive dell'ospedale di Pescara, su un campione di 350 pazienti. Una seconda ricerca è stata condotta dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli-Università Cattolica di Roma.
«Abbiamo rilevato», spiega Parruti, «che il 35/40% dei pazienti guariti dal Covid presenta una persistenza si sintomi vari anche nel periodo successivo alla malattia, da 3 mesi fino ad un anno». Si tratta di patologie particolari, come l'immunoattivazione allergica, una sorta di iper allergia, una risposta del sistema immunitario che comporta febbre insolita e malattie dermatologiche. Ma si possono verificare anche alterazioni del ritmo cardiaco e dolori muscolari protratti nel tempo.
«Lo studio», evidenzia Parruti, «riguarda, in particolare, la riduzione del metabolismo energetico e tutta una serie di risposte immunitarie dell'organismo che si prolungano nel tempo». Non è un caso che, dopo aver contratto il coronavirus, una persona su tre soffre di Long Covid: lo studio dell'Università Cattolica ha svelato qual è il meccanismo d’azione che porta allo stato di "fatigue" o spossatezza invalidante. Sarebbe innescato da un deficit di arginina, un aminoacido prodotto naturalmente dall'organismo.
L’arginina stimola la sintesi dell'ossido nitrico, cruciale per potenziare il sistema immunitario e proteggere l'endotelio. Al momento, in assenza di approcci terapeutici disponibili su larga scala contro il Long Covid, secondo i ricercatori ripristinare i livelli di arginina potrebbe rappresentare una nuova strategia integrativa efficace contro la stanchezza cronica. L'astenia, infatti, è uno dei sintomi principali e più diffusi del Long Covid: provoca una prolungata e invalidante spossatezza associata a debolezza muscolare, insonnia e tachicardia.
Secondo i ricercatori, il Covid difficilmente sarà eradicabile e la nuova emergenza è proprio il Long Covid che colpisce anche i giovani.
Il nuovo studio, coordinato da Francesco Landi, direttore del Dipartimento di Scienze dell'invecchiamento ortopediche e reumatologiche del Policlinico Gemelli di Roma, ha messo in luce che, nei pazienti con Long Covid, si verifica un'alterazione del metabolismo dell'arginina e ha dimostrato che la somministrazione di 1,6 grammi di arginina e 500 mg di vitamina C per 28 giorni riporta il metabolismo a un livello normale e consente di contrastare efficacemente la "fatigue". Sono state coinvolte 57 persone: 46 adulti con Long Covid a 8 mesi dalla diagnosi e 11 persone abbinate per sesso ed età senza evidenze di precedenti infezioni da coronavirus.
Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sarebbero 65 milioni nel mondo e 17 milioni in Europa le persone alle prese con la coda di infezione da coronavirus. Ancora poche, però, le conoscenze e i progressi della comunità scientifica sul fronte dei trattamenti terapeutici disponibili contro la sindrome post-Covid.
In assenza di trattamenti disponibili contro una sindrome di cui al momento si sa poco, i ricercatori confermano come «ripristinare i valori di arginina potrebbe rappresentare una nuova strategia integrativa efficace contro la fatigue da Long Covid. Sindrome che può essere associata a disfunzioni immunitarie e vascolari, che a loro volta aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari». (m.p.)
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