Dovrà risarcire quasi 10 milioni alla Klatten

Il tribunale ha confiscato i soldi sequestrati nel rifugio Valle Grande di Pescosansonesco

PESCARA. Sfiora i dieci milioni di euro il risarcimento che Ernani Barretta, l’imprenditore di Pescosansonesco condannato a sette anni e sei mesi per truffa aggravata, dovrà pagare alle tre donne tedesche truffate: Susanne Klatten, la maggiore azionista della Bmw, assistita dagli avvocati Lucio Monaco e Andrea Cocchini, per cui è stato disposto il risarcimento di circa 7 milioni di euro. Poi, le altre due donne tedesche che sarebbero cadute nella tela ordita da Barretta e dal gigolò Sgarbi: Monika Sandler e Marie Luise Hiendl. La Klatten, costituitasi parte civile, ha acquistato i loro crediti: rispettivamente, 2 milioni 200 mila euro e 300 mila euro. Sono i tre nomi delle donne facoltose che sarebbero state agganciate dal gigolò svizzero Sgarbi dietro la regia di Barretta.

Lady Bmw, durante il dibattimento, è anche arrivata a Pescara per testimoniare e per raccontare quella relazione avuta con Sgarbi, l’uomo che aveva raccontato alla donna di avere investito una bambina e di avere bisogno di molti soldi perché minacciato. E’ per questo che Lady Bmw avrebbe dato i soldi a Sgarbi ma, alla richiesta di altri 14 milioni di euro il gigolò è stato arrestato e ora sta scontando una pena di sei anni in Germania. Proprio Sgarbi, nella precedente udienza, ha lasciato il carcere tedesco per arrivare a testimonia a Pescara raccontando ancora altre versioni: «Avevo bisogno di soldi perché sono un giocatore d’azzardo e ho molti debiti», aveva detto l’uomo che aveva cercato di allontanare i sospetti sull’amico di Pescosansonesco Barretta. «Ho fatto tutto da solo», aveva detto il gigolò, «sono stato io a filmare i rapporti con una telecamera vicino al letto. Barretta non sapeva nulla delle mie vicende». La sentenza di ieri sarà impugnata dagli avvocati difensori. (p.au.)

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