E il consiglio blinda l’ordinanza

26 Novembre 2024

Bocciati 2 ordini del giorno dell’opposizione per bloccare i limiti agli orari dei pub

PESCARA. Il tentativo dell’opposizione di bloccare l’ordinanza per piazza Muzii è naufragata. Ieri pomeriggio, in consiglio comunale, sono stati presentati due ordini del giorno simili, il primo del capogruppo M5S Paolo Sola e firmato da tutto il centrosinistra e il secondo dal consigliere Massimiliano Di Pillo della lista Pettinari sindaco.
Entrambi puntavano a far sospendere l’ordinanza del sindaco, in vigore dall’8 novembre scorso fino al 31 gennaio dell’anno prossimo, che stabilisce il limite di mezzanotte entro il quale tavoli e sedie dei locali della zona di piazza Muzii e via Battisti vanno tolti al fine di ridurre il rumore antropico. Viene inoltre fissato il divieto di vendita finalizzata al consumo di qualsiasi bevanda.
I due ordine del giorno sono stati bocciati con 18 no e 11 sì. «Questa è un’ordinanza punitiva e confusionaria», ha detto Sola durante il suo intervento, «è inverosimile cercare di far scendere il rumore sotto i 55 decibel. Inoltre, gli impianti fonometrici montati non sono a norma». «Il mio tentativo», ha precisato Di Pillo, «è quello di provare a fare una mediazione. Si potrebbe pensare ad eventuali sgravi per poter acquistare pannelli fonoassorbenti. In questo modo, si potrebbe posticipare la chiusura a mezzanotte e mezza durante i giorni feriali e all’1,30 nei festivi».
«Questa ordinanza», ha fatto presente il capogruppo del Pd Piero Giampietro, «è stata emanata senza il consenso di chi doveva far parte del tavolo tecnico per il Piano di risanamento acustico». «Questo provvedimento», ha fatto notare Carlo Costantini consigliere dell’opposizione, «è stata emanata su impulso della sentenza del tribunale di Pescara che ha condannato il Comune a pagare 450mila euro ai residenti di piazza Muzii per le misure insufficienti adottate per contrastare i rumori dal 2016 al 2021».«Questa ordinanza», ha concluso la consigliere Pd Michela Di Stefano, «è stata scritta frettolosamente e crea danni ai commercianti».(a.ben.)
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