È morto Torino-Rodriguez, l’avvocato che amava Pescara
Iscritto all’Albo nel 1962, è stato consulente della società biancazzurra fino a metà degli anni ’80. Tre figli, con Ernesto e Luca che hanno seguito le sue orme, è stato testimone della storia cittadina
PESCARA. È morto l’avvocato Mario Torino-Rodriguez e con lui la città perde un pezzo della sua anima scanzonata e gioviale. Tre figli, gli avvocati Ernesto e Luca e Marco, rappresentante di abbigliamento, avrebbe compiuto 92 anni a giugno. Purtroppo i postumi di una caduta, da cui si era anche ripreso, ne hanno causato un indebolimento che da qualche giorno aveva reso necessario il ricovero in ospedale. E da lì, ieri pomeriggio, la triste notizia.
Iscritto all’Albo dal 1962, si era laureato alla Sapienza di Roma con il massimo dei voti, per poi fare pratica nello studio dell’avvocato Magno dove lui era l’assistente del civile e un altro giovane di talento, l’avvocato Medoro Pilotti Aielli, assistente di penale. Da lì la lunga carriera che lo ha visto protagonista e testimone della storia cittadina e non solo.
Già nel 1966 Mario Torino- Rodriguez era stato avvocato del Pescara del presidente Galeota unendo subito le sue doti professionali con il suo amore per la squadra biancazzurra. E non a caso, fino alla prima metà degli anni Ottanta è stato consulente legale della società, continuando fino a oggi a seguirne con passione sconfinata le sorti calcistiche. Era anche questo un modo per declinare il suo amore per la città, vissuta fino all’ultimo con lo spirito dei ragazzi degli anni Cinquanta, quelli che andavano a sfidarsi a biliardo, tra sfottò e scherzi alla “Amici miei”, come quelli al mitico Nacucchi, al bar Cirillo di Franco Boemi, in via Trento.
Socievole, gioviale, ironico, sempre un sorriso, una parola, un saluto. Chi lo ha conosciuto, racconta degli spassosi siparietti nella barberia di Tony Brocchi, in via Trento quando lui, Giovanni Minicucci (fondatore della Chitarra antica), Franco Piperno ed Enzo di Manuel (il negozio di abbigliamento) si dedicavano il sabato alla compilazione delle schedine. Un modo di fare gaudente e scanzonato che è diventato un valore aggiunto nella professione che lo ha visto prima avvocato penalista e civilista e poi, dopo la riforma del codice nell’89, solo civilista, fino a diventare esperto di materia bancaria e assicurativa.
Per 40 anni si è occupato infatti del patrimonio dell’Ina casa, della gestione e della soluzione delle controversie; è stato avvocato della Cassa di risparmio, della Banca nazionale delle comunicazioni e fiduciario dell’Ina Assitalia. Aveva lasciato la toga nel 2014, dopo 52 anni di professione portata avanti negli studi di via Nicola Fabrizi, via Roma, via L’Aquila, via Mazzini e via Trieste. Comunque sempre in centro, dove era nato e dove ha vissuto con l’inseparabile moglie Selima, 60 anni di matrimonio festeggiati lo scorso dicembre e arricchiti dagli amati nipoti Chiara, Maria, Francesca Romana e Mario.
Nel suo doppio cognome le nobili origini borboniche che portarono suo nonno dalla Sicilia alla Liguria e poi suo padre Andrea, detto Ernesto, dalla Liguria all’Abruzzo, a Bussi, ingegnere della Montecatini. A Bussi c’era poco da fare e l’ingegnere venne a vivere a Pescara, la stessa città che oggi piange Mario Torino-Rodriguez. I funerali probabilmente domani, nella chiesa del Mare.
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