Erano uomini esperti con una grande passione per il mare
Il ricordo del cognato del proprietario dell’imbarcazione «Ce l’aveva nel dna, tralasciava tutto per dedicarsi alla pesca»
GIULIANOVA. E’ breve, ma significativo il pensiero di Vincenzo Battaglino, cognato di Elia Artone, l’armatore del peschereccio affondato: «Elia amava il mare, lo aveva nel dna e spesso tralasciava tutto per dedicarsi alla sua grande passione». Artone, che fino a due anni fa era titolare di un’imbarcazione più grande cui aveva dato il nome di Ercole, e poi, una volta andato in pensione, aveva acquistato un motopesca di dimensioni più ridotte, se non era in mare lo si vedeva spesso a bordo del suo peschereccio ormeggiato sulla banchina di riva del bacino portuale giuliese. Altri natanti da pesca gestiti da Artone sono stati la Stella Maris, il Giacomo Padre ed il Marisella (dedicato alla moglie). Elia aveva sempre qualcosa da fare in funzione dell’attività di uomo di mare. Il nuovo peschereccio, di dimensioni più piccole rispetto al precedente, portava il nome della figlia Eliana. Artone era di origini pugliesi – di Rodi Garganico, in provincia di Foggia – ed era arrivato a Giulianova diversi anni orsono. Aveva sposato Marisella Morrese e dal matrimonio è nata Eliana legata indirettamente anche lei alla vita di mare del padre se non altro per aver legato il suo nome al natante affondato ieri. L’altra vittima del mare che era a bordo del motopesca Eliana è il marinaio Carlo Mazzi che viveva con la compagna nele vicinanze dello stadio Rubens Fadini. Mazzi era figlio d’arte giacché il padre Ninuccio lavorava all’interno del mercato ittico e forse per questo aveva preso la passione per la pesca. Per questa ennesima tragedia del mare è forte lo sgomento nella marineria per aver perso due colleghi molti conosciuti e apprezzati. Gli amici ed i parenti non si danno pace e non riescono a capire come sia potuta accadere una simile tragedia. Elia Artone era considerato un vecchio esperto lupo di mare che si era sempre tratto d’impaccio in tante situazioni difficili. Forse ieri ha voluto osare troppo nonostante le previsioni meteo marine non promettessero nulla di buono. Ma Elia, come dice il cognato Vincenzo, era fatto così ed a volte accettava anche sfide impossibili.
Il sindaco di GiulianovaFrancesco Mastromauro ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino. «Il sindaco», ai legge in una nota del Comune, «ha appreso con grande dolore e commozione del rinvenimento, tra i rottami del peschereccio Eliana, dei corpi senza vita dei marinai Elia Artone e Carlo Mazzi, identificati dagli armatori di un peschereccio che aveva partecipato alle operazioni di ricerca unitamente ad unità della Guardia Costiera e della Croce Rossa di Giulianova. Nell'esprimere ai familiari dei due marinai deceduti, a nome personale e dell'intera Amministrazione comunale, il profondo cordoglio e la vicinanza, il sindaco ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino in concomitanza con i funerali».
Cordoglio è stato espresso anche dalla senatrice Stefania Pezzopane, che parla di «un dolore fuori misura che colpisce Giulianova e l'intero Abruzzo. Ancora prima di attendere notizie sulla dinamica dell'incidente voglio esternare alle famiglie, al sindaco Mastromauro, ai colleghi di Elia e di Carlo la mia vicinanza. Ricorro alle struggenti parole dello scrittore Baricco per segnare con estrema commozione questo assurdo evento accaduto nel mare bello e nostro a queste forti vite precocemente interrotte: «Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare. Ma soprattutto il mare chiama. Non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente. Ma non serve. Continuerà a chiamarti,senza spiegare nulla, senza dirti dove. Ci sarà sempre un mare che ti chiamerà”». (al.al.)
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