Estiarte: Marinelli amava Pescara, addio a un uomo generoso
Il mondo dello sport saluta l’ex presidente biancazzurro In prima fila Ciro Ferrara, Peruzzi, Casiraghi e Gravina
PESCARA. La maglia del Pescara in bella mostra sulla bara in legno. Sotto, quella azzurra della Nazionale. Simboli delle passioni più grandi di Vincenzo Marinelli, morto all’età di 88 anni e salutato ieri pomeriggio da centinaia di persone nella chiesa della Visitazione in via Dalla Chiesa a Pescara, non molto distante dalla sua abitazione. Ad accompagnare il feretro la figlia Silvia, il genero Manuel Estiarte, il fratello Franco, la sorella Cristina e la nipote Rebecca. Tante le personalità dello sport, ma anche della politica, che hanno voluto rendere omaggio all’imprenditore farmaceutico, innamorato della sua Pescara, con una fortissima passione per il calcio e lo sport in generale. C’erano il presidente della Figc Gabriele Gravina, il vice Daniele Ortolano, l’ex presidente del Coni e attuale numero uno della Fip (Federazione italiana pallacanestro) Gianni Petrucci, ma anche Ciro Ferrara, Angelo Peruzzi e Pierluigi Casiraghi. Tutti ragazzi che con Marinelli dirigente accompagnatore, hanno raggiunto risultati irripetibili con l’Under 21 azzurra. Quattro campionati europei portati a casa e lo storico bronzo olimpico di Atene 2004. Poi il Pescara, di cui Marinelli è stato vicepresidente e presidente dalla metà degli anni ’60 fino al 1987, collezionando promozioni su promozioni, dalla quarta serie fino alla serie A. L’ultima volta, da presidente onorario accanto a Daniele Sebastiani, anche lui presente al funerale con l’allenatore biancazzurro Silvio Baldini, nel 2016. Anche per questo ieri tutta la prima squadra del Delfino era in chiesa, così come c’era la Pescara Nuoto e Pallanuoto, altra passione di Marinelli e della sua famiglia, testimoniata tra gli altri da Amedeo Pomilio, vice allenatore del Settebello, Franco Di Fulvio e Roberto Calcaterra, oltre che da Estiarte. Anche Filippo Antonio De Cecco tra i presenti, così come i deputati Guerino Testa e Luciano D’Alfonso, ma anche alcuni dei nomi che hanno fatto la storia della Pescara calcistica, da Bruno Nobili a Michele Gelsi, passando per Franco Oddo.
Nessuno ha voluto mancare all’ultimo saluto con Marinelli, imprenditore farmaceutico partito da un paese di provincia come Carpineto della Nora e diventato un punto di riferimento per lo sport nazionale. «Non voglio elencare tutti i pregi di un uomo come Vincenzo», ha detto Estiarte al termine della funzione. «Però mi piace sottolineare la sua grande generosità. Aveva un amore immenso per la famiglia, così come per la sua Pescara. Ha girato il mondo, ma non ha mai trovato nulla di meglio della sua città. Oggi sarebbe stato qui a pensare come poter omaggiare tutte le persone che sono venute a salutarlo. Così come ha sempre fatto nel corso della sua vita».