Farindola, niente invito ai parenti
Il Kiwanis organizza una messa per le vittime ma dimentica i familiari. È polemica
PESCARA. Una messa in suffragio delle vittime di Rigopiano, a Farindola, ma senza invitare i familiari. È quanto organizzato per domani dal Kiwanis club Chieti Pescara e dall’associazione Spazio Donna Abruzzo che oltre alla messa hanno organizzato un pranzo alla Cuccumella, il ristorante pizzeria aperta dagli ex dipendenti del resort spazzato via dalla valanga. Una svista che non è passata inosservata al Comitato familiari vittime di Rigopiano che proprio sabato scorso, invitati per la ricorrenza del decimo anniversario, avevano partecipato numerosi alla messa celebrata a Farindola.
«Abbiamo condiviso quel momento di preghiera e di raccoglimento con tutta la comunità farindolese presente, nella convinzione che, la tragedia che in primis ha devastato e sconvolto le nostre famiglie, abbia colpito in modo significativo anche tutti coloro che vivono in quella zona, sia dal punto di vista affettivo che economico», scrive il Comitato. «Dopo soltanto due giorni apprendiamo dal giornale che per domani è stata organizzata a Farindola una manifestazione che, dopo i saluti istituzionali, prevede una messa in suffragio delle vittime di Rigopiano, seguita da un momento conviviale presso una nuova attività, aperta recentemente dagli ex dipendenti del resort. Come mai vengono ricordati i nostri angeli quando la maggior parte dei familiari è lontana e nessuno si è degnato di avvisarci? Forse alcune persone sentono il bisogno di una celebrazione riservata? Oppure la messa, a cui abbiamo partecipato anche noi, non poteva essere strumentalizzata e usata a fini promozionali?».
E infine: «Non siamo nemici di nessuno. Noi, dal 18 gennaio, sopravviviamo con la nostra atroce sofferenza, lottiamo e lotteremo fino alla fine per ottenere la giustizia e non smetteremo mai di cercare tutti i responsabili dell’immane tragedia. Non abbiamo alcun interesse a ostacolare la rinascita di Farindola e tanto meno lo sviluppo della Cuccumella. Auguriamo a tutti i dipendenti del nuovo ristorante tutto il bene del mondo. L’unica cosa che chiediamo e pretendiamo è che vengano lasciate in pace le vittime di Rigopiano, perché ci si può ricordare di loro con affetto e nei momenti di preghiera, senza sbandierarle come biglietto da visita o come trofeo per la reclame».
«Abbiamo condiviso quel momento di preghiera e di raccoglimento con tutta la comunità farindolese presente, nella convinzione che, la tragedia che in primis ha devastato e sconvolto le nostre famiglie, abbia colpito in modo significativo anche tutti coloro che vivono in quella zona, sia dal punto di vista affettivo che economico», scrive il Comitato. «Dopo soltanto due giorni apprendiamo dal giornale che per domani è stata organizzata a Farindola una manifestazione che, dopo i saluti istituzionali, prevede una messa in suffragio delle vittime di Rigopiano, seguita da un momento conviviale presso una nuova attività, aperta recentemente dagli ex dipendenti del resort. Come mai vengono ricordati i nostri angeli quando la maggior parte dei familiari è lontana e nessuno si è degnato di avvisarci? Forse alcune persone sentono il bisogno di una celebrazione riservata? Oppure la messa, a cui abbiamo partecipato anche noi, non poteva essere strumentalizzata e usata a fini promozionali?».
E infine: «Non siamo nemici di nessuno. Noi, dal 18 gennaio, sopravviviamo con la nostra atroce sofferenza, lottiamo e lotteremo fino alla fine per ottenere la giustizia e non smetteremo mai di cercare tutti i responsabili dell’immane tragedia. Non abbiamo alcun interesse a ostacolare la rinascita di Farindola e tanto meno lo sviluppo della Cuccumella. Auguriamo a tutti i dipendenti del nuovo ristorante tutto il bene del mondo. L’unica cosa che chiediamo e pretendiamo è che vengano lasciate in pace le vittime di Rigopiano, perché ci si può ricordare di loro con affetto e nei momenti di preghiera, senza sbandierarle come biglietto da visita o come trofeo per la reclame».