Montesilvano
Ferrigno, la polizia indaga sulle assunzioni
L’azienda dei servizi sociali sarebbe stata usata per sistemare familiari di politici
MONTESILVANO. A Montesilvano lo chiamano «il parentificio». E secondo la procura della Repubblica l’istituzione dell’azienda speciale per la gestione dei servizi sociali del Comune di Montesilvano “Deborah Ferrigno” avrebbe permesso negli ultimi due anni, ai vari consigli di amministrazione, di assumere senza concorso mogli, figli e parenti di politici e amministratori comunali.
L’ipotesi di reato sulla quale gli investigatori stanno lavorando è quella di associazione per delinquere finalizzata all’abuso di ufficio. Abuso che sarebbe stato commesso non in cambio di mazzette, ma per sistemare famigli nell’ente strumentale del Comune senza passare attraverso le maglie dei concorsi pubblici.
Un posto di lavoro in alcuni casi sottopagato, ma pur sempre con stipendio fisso. Meglio della tangente. L’altro ieri la squadra mobile di Pescara - che per conto della Procura ha condotto anche le indagini di “Ciclone 1” e “Ciclone 2”, che hanno portato in carcere l’ex sindaco Enzo Cantagallo e altri amministratori e imprenditori accusati di corruzione - ha acquisito negli uffici della Ferrigno, a Palazzo Baldoni, tutti gli incartamenti relativi alle assunzioni delle circa 200 persone che lavorano per conto dell’azienda speciale nata sotto l’amministrazione Cantagallo.
Duecento dipendenti: più di quanti ne conta lo stesso Comune di Montesilvano che finanzia per intero l’attività dell’azienda, che nell’ultimo bilancio ha potuto contare su fondi pari a circa un milione e mezzo di euro.
La notizia del blitz alla Ferrigno ha procurato nuovi scossoni tra i vecchi amministratori, anche se l’inchiesta su «Parentopoli» potrebbe interessare qualche ex consigliere di opposizione. Dall’esame delle prime carte e dei primi nominativi delle persone assunte senza concorso né professionalità specifiche alla Ferrigno, infatti, non compaiono soltanto i nomi di familiari di esponenti del centrosinistra, ma anche di politici del centrodestra.
E’ probabile, insomma, che l’azienda speciale venisse utilizzata anche per “tenere buoni” i rappresentanti dell’opposizione. Ma per ora si tratta soltanto di ipotesi: gli accertamenti e gli interrogatori potrebbero durare mesi.
Sul futuro della Deborah Ferrigno il sindaco Pasquale Cordoma è stato chiaro anche con quei sindacati che avevano chiesto l’annullamento del cda: «A prescindere dall’esito dell’inchiesta, l’attuale amministrazione ha tutto l’interesse a far funzionare e a potenziare i servizi sociali, anche aumentando i fondi in bilancio. I posti di lavoro saranno tutti salvaguardati, e chi è stato assunto senza professionalità dev’essere formato», ha sottolineato il sindaco.
L’ipotesi di reato sulla quale gli investigatori stanno lavorando è quella di associazione per delinquere finalizzata all’abuso di ufficio. Abuso che sarebbe stato commesso non in cambio di mazzette, ma per sistemare famigli nell’ente strumentale del Comune senza passare attraverso le maglie dei concorsi pubblici.
Un posto di lavoro in alcuni casi sottopagato, ma pur sempre con stipendio fisso. Meglio della tangente. L’altro ieri la squadra mobile di Pescara - che per conto della Procura ha condotto anche le indagini di “Ciclone 1” e “Ciclone 2”, che hanno portato in carcere l’ex sindaco Enzo Cantagallo e altri amministratori e imprenditori accusati di corruzione - ha acquisito negli uffici della Ferrigno, a Palazzo Baldoni, tutti gli incartamenti relativi alle assunzioni delle circa 200 persone che lavorano per conto dell’azienda speciale nata sotto l’amministrazione Cantagallo.
Duecento dipendenti: più di quanti ne conta lo stesso Comune di Montesilvano che finanzia per intero l’attività dell’azienda, che nell’ultimo bilancio ha potuto contare su fondi pari a circa un milione e mezzo di euro.
La notizia del blitz alla Ferrigno ha procurato nuovi scossoni tra i vecchi amministratori, anche se l’inchiesta su «Parentopoli» potrebbe interessare qualche ex consigliere di opposizione. Dall’esame delle prime carte e dei primi nominativi delle persone assunte senza concorso né professionalità specifiche alla Ferrigno, infatti, non compaiono soltanto i nomi di familiari di esponenti del centrosinistra, ma anche di politici del centrodestra.
E’ probabile, insomma, che l’azienda speciale venisse utilizzata anche per “tenere buoni” i rappresentanti dell’opposizione. Ma per ora si tratta soltanto di ipotesi: gli accertamenti e gli interrogatori potrebbero durare mesi.
Sul futuro della Deborah Ferrigno il sindaco Pasquale Cordoma è stato chiaro anche con quei sindacati che avevano chiesto l’annullamento del cda: «A prescindere dall’esito dell’inchiesta, l’attuale amministrazione ha tutto l’interesse a far funzionare e a potenziare i servizi sociali, anche aumentando i fondi in bilancio. I posti di lavoro saranno tutti salvaguardati, e chi è stato assunto senza professionalità dev’essere formato», ha sottolineato il sindaco.