Filovia, i cittadini a spasso nel cantiere tra cavi e ponteggi
Strada parco, la Gtm non si ferma e va avanti con i lavori Ma la gente sposta le transenne e passa ugualmente
PESCARA. Il primo camion è arrivato sulla Strada parco intorno alle 6,20 e ha cominciato a scaricare i cavi elettrici all’altezza dell’incrocio tra via Gioberti e via Cavour. Il copione è stato rispettato come da programma, in barba alle diffide e alla richiesta di un’ordinanza immediata di sospensione dei lavori.
Gli operai della Balfour Beatty, la ditta vincitrice del maxi appalto della filovia da 31 milioni, si sono dati da fare fin dalle prime ore del mattino per chiudere completamente i 5 incroci della Strada parco (viale Muzii, via Milite Ignoto, via Cavour, via Cadorna e via Ruggero VII) al passaggio di bici e pedoni, transennando con barriere mobili e nastro catarifrangente anche i varchi laterali di accesso. Eppure, la cosa curiosa è che per tutto il giorno la gente, a piedi e in bici, ha aggirato gli ostacoli del cantiere: incuranti del pericolo e senza nessuno a vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza, i cittadini hanno continuato ad attraversare liberamente l’ex tracciato ferroviario Pescara-Penne con il rischio di inciampare e farsi male.
«Abbiamo denunciato le irregolarità e le incongruità a tutti i livelli», commenta Ivano Angiolelli, presidente del Comitato utenti strada parco, «ma nessuno ci ha dato ascolto. Aspetteremo la decisione del Tar sulle prescrizioni del comitato Via e vorrà dire che tutti i soggetti coinvolti si prenderanno le proprie responsabilità. Non faremo più dimostrazioni di forza perché non vogliamo esporre i cittadini al rischio di eventuali denunce».
I cittadini contrari alla filovia se la prendono con il sindaco Luigi Albore Mascia, colpevole secondo loro di non aver firmato l’ordinanza di sospensione dei lavori preparata dal difensore civico e dai legali delle associazioni coinvolte. Il primo cittadino si è limitato a una diffida formale alla Gtm, in qualità di stazione appaltante, e alla Balfour Betty, che sta eseguendo l’opera, chiedendo di non procedere con la tesatura dei cavi «fino a quando il capo dipartimento del settore Lavori pubblici del Comune di Pescara, D'Aurelio, non avrà esaminato la documentazione sul rispetto dei parametri di sicurezza del cantiere». «Mascia è venuto persino al nostro comitato elettorale per dirci che avrebbe firmato l’ordinanza», ha spiegato l’attivista Loredana Di Paola, candidata sindaco con Rifondazione, «invece ha cambiato idea. Significa che i cittadini stanno subendo le conseguenze di una bega politica all’interno del centrodestra e non c’è nessuno che si preoccupi della loro sicurezza». E’ successo così che ieri mattina, con gli operai a pochi passi impegnati nelle operazioni di sistemazione dei cavi elettrici lungo il tracciato, i residenti con le buste della spesa, le mamme con i passeggini, giovani e meno giovani in bici o a piedi hanno spostato con disinvoltura nastri e transenne continuando a utilizzare la strada parco per tornare a casa o andare da una parte all’altra della città. «I lavori», aggiunge Mario Sorgentone, «prevedono di asfaltare la porzione centrale della strada parco lasciando inalterato il percorso ciclopedonale che invece è totalmente dissestato».
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