Flop Tari, incassi dimezzati a Pescara: "La tassa è troppo alta"

Mai così male la tassa rifiuti, meglio invece la Tasi e l’Imu. Ma nelle casse dell’ente ora c’è un buco di 16 milioni di euro

PESCARA. La tassa sui rifiuti, cioè la Tari, non è andata mai così male come nel 2014. Il Comune ha incassato, sinora, meno della metà di quanto previsto. Meglio sono andate le altre imposte locali, cioè l’Imu e la Tasi, il cui gettito si è avvicinato abbastanza all’obiettivo programmato in bilancio. Ma, considerando tutte e tre le tasse, mancherebbero all’appello circa 16 milioni di euro. Stiamo parlando del gettito della prima rata e del saldo di dicembre: dati ancora non definitivi, trapelati ieri dagli uffici finanziari dell’ente e resi noti da fonti dell’opposizione.

Il flop della Tari. Finora sarebbero entrati nelle casse dell’ente con la Tari 11.961.000 euro, a fronte di una previsione pari a 24.700.000 euro. Mancherebbero all’appello, quindi, 12.739.000 euro, ma fonti dell’amministrazione sono convinte che arriverà almeno un altro milione nei prossimi giorni, visto che ancora non sono stati contabilizzati gli ultimi due giorni di pagamento della tassa, il 30 e 31 dicembre. L’obiettivo dell’incasso previsto in bilancio non verrà comunque raggiunto.

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Imprese sotto accusa. La notizia sul gettito Tari anticipata giovedì scorso dall’assessore ai tributi Bruna Sammassimo ha trovato conferma ieri con i dati, seppure ancora provvisori. «Le entrate della Tari non sono andate bene», aveva detto l’assessore, «a non pagare sono state le utenze non domestiche». Sotto accusa, quindi sono finite le imprese, le attività commerciali, le banche, gli uffici e gli alberghi. Da lì, secondo l’assessore, deriverebbe l’evasione della tassa sui rifiuti. Ma il mancato pagamento non sarebbe imputabile alla crisi, a detta della Sammassimo. Promosse, in compenso, le famiglie che avrebbero fatto il loro dovere, nonostante le grosse difficoltà riscontrate per pagare. Bisogna, infatti, ricordare, le lunghe file a novembre davanti agli uffici della Soget e dei Tributi per far correggere migliaia di bollettini con importi da pagare sbagliati.

Meglio le altre imposte. Decisamente meglio sono andate le altre tasse comunali. Stando ai dati degli uffici finanziari, il Comune avrebbe incassato complessivamente con la Tasi 9.077.000 euro, a fronte di una previsione di 10.400.000 euro. Mancherebbero, dunque, 1.323.000 euro. Simile l’andamento dell’Imu: il gettito complessivo sarebbe arrivato a 28.220.000 euro, rispetto ai 30.170.000 preventivati. Il minore incasso sarebbe, quindi, di 1.950.000 euro.

Pronti i solleciti. Le sanzioni previste per chi non ha pagato non scatteranno subito. La Soget, la società incaricata dal Comune di riscuotere le imposte locali, dopo aver individuato gli utenti che non hanno effettuato i versamenti, dovrà inviare dei solleciti di pagamento. Da quel momento i contribuenti potranno mettersi in regola utilizzando l’istituto del ravvedimento operoso, che prevede sanzioni ridotte sino ad un anno dall’omissione del versamento o dall’errore. Dopodiché, scatterà la sanzione massima, pari al 30 per cento dell’imposta evasa, più gli interessi del 2,5 per cento l’anno.

Il caso della Tarsu. Riuscirà il Comune a recuperare le somme non incassate con le tasse del 2014? Dubbi sulla capacità di combattere l’evasione da parte dell’ente sorgono nel momento in cui si fa riferimento al recente passato. Nel 2013, la precedente amministrazione Mascia, ha registrato un mancato incasso con la tassa sui rifiuti, allora chiamata Tarsu, pari a circa 8,5 milioni di euro. Questi soldi, da quanto risulta, non sarebbero stati ancora recuperati dall’ente.

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