l’inchiesta su taraborrelli
Fondi Fas, l’indagine vira sull’università
PESCARA. Vira sull’università D’Annunzio e sui rapporti tra un docente e l’ingegnere indagato, Bellafronte Taraborrelli, l’inchiesta sui fondi Fas del Comune di Montesilvano. Al centro della fase 2...
PESCARA. Vira sull’università D’Annunzio e sui rapporti tra un docente e l’ingegnere indagato, Bellafronte Taraborrelli, l’inchiesta sui fondi Fas del Comune di Montesilvano. Al centro della fase 2 dell’indagine della squadra mobile, c’è un incarico da 63 mila euro affidato da Taraborrelli, nel 2008 dirigente ai Lavori pubblici a Montesilvano prima di prendere servizio a Pescara, all’architetto Roberto Mascarucci, ordinario di Urbanistica alla facoltà di Architettura e una delle menti del Dart, il Dipartimento ambiente reti territorio. In un’informativa alla procura, la Mobile dà il suo giudizio: il docente di Architettura «potrebbe aver concorso» nel reato di abuso d’ufficio con Taraborrelli. Ora, sarà il pm Mirvana Di Serio a vagliare la ricostruzione della polizia e a decidere se ci sono, e di chi sono, responsabilità.
Mascarucci, grazie al suo curriculum e a un ribasso del 30 per cento, è stato scelto da una commissione composta da Taraborrelli, dall’ingegnere Pierluigi Carugno e dal geometra comunale Errico Pavone con una gara informale tra altri 4 professionisti. È questo il blocco di partenza dell’indagine, coordinata dal pm Di Serio: secondo la Mobile, una maxi consulenza da 123 mila è stata «frazionata» in 5 incarichi di fiducia per evitare una gara d’appalto europea. Così, dice l’accusa, Mascarucci, con il suo curriculum impossibile da battere, si è ritrovato a gareggiare contro liberi professionisti: Francesco Nuvolari e Domenico Potenza (Gianni D’Addazio e Roberto Chimisso hanno rinunciato a partecipare). «Era obiettivamente improponibile», rivela un rapporto della Mobile inviato in procura, «il confronto tra il curriculum del docente e gli altri in gara. Pur rispettando le esperienze e il valore dei partecipanti appariva evidente il differenziale esistente, di cui Taraborrelli non poteva non essere consapevole». La tesi della Mobile è questa: Mascarucci ha ottenuto da Taraborrelli «un indebito vantaggio».
Ma c’è un fatto che gli investigatori potrebbero approfondire: in Comune, finora, nessuno è riuscito a trovare l’autorizzazione all’incarico di Mascarucci, firmata dal rettore Franco Cuccurullo. Un documento che, durante un consiglio comunale del 2009, fonoregistrato, Taraborrelli ha assicurato di «avere agli atti». Su questo, il dirigente comunale Gianfranco Niccolò, ascoltato come testimone, ha dichiarato che in Comune «non c’è traccia» di quel documento. Esiste o non esiste? Ora, la Mobile potrebbe andare a cercarlo anche all’università
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