Francavilla, veri o falsi i quadri di Michetti? È polemica sulla mostra
L’esperto d’arte Benzi attacca: al MuMi dipinti non autentici, un’onta vergognosa. Di Renzo (Articolo Uno) chiede lumi al consiglio: come sono state scelte le opere?
FRANCAVILLA. Un’interrogazione comunale per fare chiarezza sui presunti falsi Michetti in mostra al MuMi, è stata avanzata ieri a firma del capogruppo di Articolo Uno, Stefano Di Renzo.
«Chiediamo venga fatta chiarezza su un aspetto increscioso che lede l’immagine della città di Francavilla», afferma il consigliere, «Qualora la presenza dei falsi fosse accertata, l’ente dovrebbe attivarsi immediatamente per capire come mai la somma di 50mila euro stanziata per la mostra, di cui 30mila dalla Regione, 10mila dal Comune e 10mila dagli sponsor, non sia stata sufficiente a dotare la stessa di esperti qualificati che evitassero questa brutta figura. Sarebbe auspicabile da parte dell’Ente un’immediata indagine sulle responsabilità al fine di individuare a quali soggetti chiedere i danni di immagine che da tale accadimento sono derivati alla città».
Nell’interrogazione viene infatti chiesto al sindaco, a seguito della denuncia dell’esperto d’arte Fabio Benzi, «di conoscere se tali gravi affermazioni corrispondano al vero», e ancora, «quali siano state le modalità e i criteri seguiti dagli organizzatori della mostra per la scelta delle opere esposte e quale ruolo abbia avuto l’amministrazione comunale nel valutare i richiamati criteri e le competenze per la scelta del curatore della mostra». Inoltre, il movimento Articolo Uno, chiede «quali siano gli sponsor della mostra» e, infine, «se e quale somma sia stata assegnata al curatore quale compenso».
La querelle che in questi giorni sta tenendo banco in città, è scaturita a seguito delle affermazioni di Benzi, che ha espresso il suo dissenso nei confronti dell’esposizione francavillese, che avrebbe raccolto alcuni dipinti non autentici del maestro abruzzese. È con una lettera, inviata agli organi di informazione, che Benzi, docente dell’università D’Annunzio, da più di vent’anni studioso di Michetti e da circa dieci impegnato nella realizzazione del Catalogo generale coadiuvato da un comitato scientifico composto da tre studiosi, interviene sulla questione, su sollecitazione dei collezionisti che hanno espresso dubbi sull’autenticità del gruppo di dipinti. Opere, sottolinea l’esperto, «che conosco da molti anni e che a mio parere non hanno nulla a che fare col maestro abruzzese, uno dei maggiori artisti italiani dell’Ottocento. Sono molto perplesso di fronte a un’operazione così sfrontata», osserva. Sottolineando di essere «preventivamente consultato per qualsiasi operazione su Michetti per evitare errori drammatici», Benzi riferisce che «anche per questa mostra sono stato consultato, per un’opera inedita, mentre sono stato espressamente tenuto all’oscuro di un gruppo di opere improponibili che sono state rovesciate improvvidamente nell’esposizione. Il perché mi è ignoto».
Nella nota, Benzi afferma ancora: «Decine di persone e di colleghi mi stanno interpellando affinché faccia sentire la mia voce. Alcuni collezionisti seri, resisi conto della situazione, che a dire il vero è eclatante, hanno negato non solo il prolungamento del prestito delle loro opere autentiche, ma anche la stessa pubblicazione in un catalogo che sarebbe risultato infamante. In vista dell’uscita del Catalogo generale, nel quale simili opere mai verranno inserite, pensavo di ignorare la questione, ma mi è stato detto insistentemente che l’Abruzzo non merita un’onta così vergognosa».
Benzi infine, ha chiesto di chiudere «pietosamente e velocemente» la mostra. La polemica si è innescata negli stessi giorni della vicenda di Genova, dove la mostra su Modigliani a Palazzo Ducale è stata chiusa in anticipo per un’indagine della Procura che ha portato al sequestro di presunte opere false. La mostra di Francavilla, inaugurata il primo giugno scorso, si è comunque conclusa domenica scorsa ma, come ha anticipato al Centro la curatrice Lucia Arbace, si prevede un bis a stretto giro.
«L’apprezzamento e i consensi ottenuti hanno suggerito di regalare all’estate francavillese una nuova edizione di “Nella gioia del Sole”», ha detto l’esperta, «senza i Michetti delle collezioni private, e viceversa con un potenziamento delle presenze di opere dai musei e dalle raccolte pubbliche, che soprattutto in Abruzzo conservano tesori rimasti sconosciuti ai più». (m.d.s.)
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