Guerino, il Comune lancia l’ultimatum per i lavori bloccati
Del Vecchio annuncia l’invio di un sollecito a Paglione «Se non arrivano chiarimenti, revochiamo la concessione»
PESCARA. Il Comune si prepara a lanciare un ultimatum all’imprenditore Giovanni Paglione. «Invieremo un sollecito per chiedere chiarimenti sui lavori bloccati», ha detto il vice sindaco Enzo Del Vecchio. «Se le spiegazioni non saranno soddisfacenti», ha aggiunto il dirigente allo Sportello unico per le attività produttive Tommaso Vespasiano, «faremo ripartire la procedura di decadenza della concessione».
Insomma, il futuro dello storico stabilimento-ristorante Guerino è in bilico. L’amministrazione comunale, seppur in ritardo, ha deciso di prendere provvedimenti e risolvere finalmente il caso di Guerino, chiuso da più di dieci anni per lavori e non più riaperto. L’intervento, che avrebbe dovuto concludersi da anni, si è bloccato.
L’imprenditore ha dato la colpa alla burocrazia, ma dietro questa operazione mai andata in porto, forse, potrebbe celarsi dell’altro.
È quanto sospetta l’ex consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, che domenica scorsa, sul suo profilo Facebook, ha riaperto la discussione sullo stabilimento chiuso da dieci anni. A ruota lo ha seguito il consigliere comunale di Sel, nonché presidente della commissione Gestione del territorio Ivano Martelli, il quale ha definito «scandalosa» questa vicenda.
In effetti, qualcosa sembra non aver funzionato a dovere. La concessione dello stabilimento, scaduta nel 2012, è stata prorogata dalla precedente amministrazione Mascia per due anni, cioè dal 31 gennaio 2013 allo stesso mese di quest’anno. Da 8 mesi, quindi, la concessione è scaduta e l’attuale amministrazione non ha ancora avviato il procedimento della decadenza per consentire al Demanio di indire una nuova gara per l’assegnazione della concessione.
Il 28 luglio scorso, l’attuale amministrazione ha inviato una lettera a Paglione per richiedere chiarimenti sui lavori bloccati, ma l’imprenditore non avrebbe risposto. «Va considerato tuttavia il periodo di ferie», ha affermato Vespasiano. Ora, sta per partire un sollecito che sarà come un ultimatum.(a.ben.)
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