I sindaci in strada per difendere l’ospedale di Popoli
La manifestazione promossa dal movimento “Avanti tutta” ha richiamato rappresentanti di Val Pescara e Valle Peligna
POPOLI. Il caldo afoso che già dal mattino ha caratterizzato l’ambiente popolese non ha scoraggiato i partecipanti alla manifestazione pro ospedale, indetta dal movimento “Avanti tutta indietro non si torna”. Puntuali alle 9, si sono radunati nel quartiere Peep Uno e hanno dato il via al corteo che poi, attraversando il quartiere Sant’Anna e corso Gramsci, ha fatto tappa a piazza Paolini.
Almeno una decina gli striscioni che hanno accompagnato gli slogan dei manifestanti, determinati a dimostrare a chi di dovere che Popoli, e l’alta Val Pescara, non possono fare a meno di avere una struttura ospedaliera efficiente, in grado di erogare servizi essenziali e specialistici.
Con gli attivisti del Movimento Luigi Liberatore, Pietro D’Amato e Evandro Ricci, in testa al corteo sono sfilati indossando la fascia tricolore sindaci di molti centri della bassa Valle Peligna e della Val Pescara fra i quali quelli di Navelli, Pratola Peligna, Collepietro, Corfinio, Capestrano, Caporciano, Raiano, Vittorito, Popoli, Torre de’ Passeri, Alanno, Villa Santa Lucia e Ofena.
«Giù le mani dall’ospedale, i conti li avete fatti male» è lo slogan che si è letto sul principale cartello portato in corteo per ribadire che l’ospedale di Popoli non va lasciato in abbandono o così com’ è ancora per 36 mesi, come imposto dal decreto sisma, ma che in questo tempo va dotato di quegli strumenti che lo rendano operativo come struttura d’urgenza. Liberatore ha posto l’accento sui mancati adempimenti della direzione generale della Asl, non in linea con quanto concordato con il presidente della giunta regionale, miranti a potenziare la Radiologia, la Cardiologia e il Centro trasfusionale, oltre che a rimpinguare l’ospedale di medici e infermieri là dove mancano, nonché ad attivare i macchinari della Risonanza e della Tac pronti per essere messi in funzione. È stato Ricci che ha ripercorso le tappe che hanno portato a questa situazione di stallo, mentre D’Amato ha annunciato che per settembre sarà pronta la proposta di legge regionale elaborata dal Movimento, e che per quella data sarà avviata la raccolta di firme per sostenerla.
Non è mancato l’appoggio delle organizzazioni sindacali le cui istanze si sono concentrate sul modo di procedere a compartimenti stagni da parte delle istituzioni, circostanza che genererebbe disordine ed incomprensioni. Con Enzo Sabatini della Rsu Cgil è stato chiesto un tavolo tecnico con tutte le rappresentanze, a cominciare da Regione e Asl, per convergere su un obiettivo comune. «Ci sono urgenze che non vanno trascurate», ha detto Sabatini, «come il miglioramento sismico dell’ala vecchia dove alloggiare le attrezzature diagnostiche (Rmn e Tac) e c’è bisogno di rinforzare il personale immediatamente, per affrontare il periodo estivo; di almeno 10 posti letto nella chirurgia e 20 nella riabilitazione.
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