PESCARA

Il caffè della pace: venerdì l’appuntamento tra Masci e Tiboni nella redazione del Centro

29 Gennaio 2025

 Appuntamento alle 16 nel campo neutro della redazione tra il sindaco di Pescara e la presidente della Fondazione Flaiano per trovare un accordo che permetta al prestigioso premio di rimanere nel capoluogo adriatico

PESCARA. Non sarà un mezzogiorno di fuoco. E non sarà nemmeno un appuntamento per il thè delle 5 del pomeriggio. Si vedranno venerdì alle ore 16, per un caffè, Carla Tiboni e il sindaco Carlo Masci. L’appuntamento è nel campo neutro della redazione del Centro. Tiboni, che vuole portare via da Pescara i Premi Flaiano dopo 51 anni a causa del taglio dei contributi da 50mila a 20mila euro, e Masci, che rivendica di stare al fianco della manifestazione «mai meno di tutte le amministrazioni», hanno raccolto l’invito del Centro «per consumare la riconciliazione». A fare da garante, in nome di Ennio Flaiano, l’editorialista e scrittore Paolo Mieli.

Tiboni e Masci si incontreranno dopo giorni di polemica fino allo scambio di lettere al veleno. Con Masci che scrive che di un «Flaiano mercenario» che però, fuori da Pescara, non ha più valore; e Tiboni che replica che «il marchio/brand è regolarmente registrato da anni e nessuno può utilizzare il nome dei Premi se non l’associazione Flaiano che ne è titolare e proprietaria. I Premi Flaiano possono essere portati ovunque».

Tiboni dice: «Accetto l’invito, mi fa piacere il caffè nel luogo della saggezza che è diventato il quotidiano il Centro». Sarà accompagnata dal deputato Pd, Luciano D’Alfonso. Masci non si chiama fuori dal confronto, a partire dal suo punto fermo: «Flaiano non può essere appannaggio esclusivo di questo o di quel soggetto, ma deve restare patrimonio della città e di tutti quelli che lo hanno amato».

Ospite in redazione anche il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia), tra i primi a chiedere un passo indietro a tutti pur di tenere i Premi Flaiano a Pescara. E Sospiri dice: «Sulla stucchevole e non appassionante polemica intorno alla vicenda del Premio Flaiano credo sia giunto il momento di placare gli animi, riacquistare tutti la necessaria lucidità istituzionale e aprire un tavolo di confronto sereno e razionale, nell’interesse esclusivo della città di Pescara che, dopo 52 anni, nutre uno scontato sentimento di appartenenza e protezione nei confronti di quella rassegna che fa parte del nostro patrimonio. Qui non si tratta di chi ha torto o chi ha ragione, ma solo di trovare una soluzione condivisa a un momento di incomprensione». Anche Sospiri si schiera per «un incontro teso a ritrovare l’opportuna pacificazione utile a garantire ai pescaresi di poter continuare a godere di uno spettacolo che appartiene al suo pubblico che da 52 anni ne assicura il successo e la vita».

Il presidente è certo che si ritroverà la «serenità» perduta: Tiboni ha detto che la polemica politica sorta dopo i tagli ha fatto perdere «serenità» agli organizzatori; Masci le ha risposto che «questo suo atteggiamento di certo non induce alla serenità chi ha sempre dimostrato massima disponibilità ad affrontare qualsiasi problema, elargendo risorse importanti per coprire tutte le spese legate ai Premi».

In mezzo ai due litiganti si mette Sospiri: «Flaiano è patrimonio della cultura pescarese e va difeso e tutelato». Il presidente continua: «Sicuramente scegliere le rassegne da finanziare o meno è un’azione che fa capo all’amministrazione che governa, ma è altrettanto vero che il Premio Flaiano va sostenuto per la sua storia, la sua tradizione, per tutto ciò che rappresenta per Pescara e per l’Abruzzo. A questo punto», invita Sospiri, «superando con buon senso istituzionale una sterile querelle che inevitabilmente ha già vissuto la sua fase di strumentalizzazione politica, la quale rappresenta un’offesa alla memoria stessa di Flaiano, ritengo ci siano le condizioni per riaprire il dialogo, capire le ragioni delle due parti in causa, da una parte il Comune di Pescara, dall’altra l’associazione Flaiano, e metterci a lavorare per l’organizzazione dell’edizione 2025 del Flaiano che sono certo sarà ancora più bella, straordinaria e sorprendente rispetto agli anni precedenti. Daremo insieme un’entità precisa alle risorse necessarie per la manifestazione, daremo un’identità alla loro destinazione, e capiremo le possibilità offerte o meno dal Comune».

I primi Comuni – Spoltore, Francavilla, Chieti e Ortona – si sono candidati a ospitare i Premi Flaiano: «Restituendo serietà al problema», dice il presidente del consiglio regionale, «credo che sedersi attorno a un tavolo istituzionale sia d’obbligo per dissipare quel clima di scontro che si è inspiegabilmente determinato attorno a quella che dev’essere vissuta come un’occasione di cultura, festa e promozione della città».