Il Pd critico: solo il lavoro povero non cala 

Il segretario regionale, Marinelli: «I disoccupati nella nostra regione sono cresciuti di 11mila unità»

L’AQUILA. Una posizione critica rispetto ai dati emersi dal Rendiconto generale dell’Inps relativo all’anno 2023, viene espressa da Daniele Marinelli, segretario regionale del Partito democratico.
«L’Inps certifica che in Abruzzo nel 2023», sottolinea Marinelli, «l’occupazione è cresciuta ma si tratta di lavoro povero e spesso a tempo determinato. Non solo: i giovani Neet – ovvero coloro che non studiano e non lavorano – sono oltre il 15 per cento del totale. Ma se si allarga lo sguardo al primo semestre del 2024, la situazione peggiora».
Un passaggio viene riservato ai dati sull’occupazione forniti dall’Istat.
«Come rileva l’economista Aldo Ronci, che ha utilizzato i dati Istat», precisa il segretario regionale del Pd, «l’occupazione si è attestata al 60,5%, portando uno spread negativo rispetto all’Italia di 1,8 punti percentuali. Nello stesso periodo i disoccupati sono aumentati di 11mila unità (+26,7%), in controtendenza rispetto al dato italiano che registra una flessione dell’11,8%».
«Si tratta di un incremento», spiega, «che colloca l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale. Il tasso di disoccupazione abruzzese sale al 9,7% registrando uno spread negativo rispetto all’Italia di ben 2,9 punti percentuali».
Passando al tema del lavoro all’interno deelle aziende abruzzesi Daniele Marinelli aggiunge che «le imprese flettono di 238 unità e registrano un decremento dello 0,16%, in controtendenza con il dato nazionale che ha segnato un incremento dello 0,31%».
«Il decremento», continua, «posiziona l’ Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale. Il quadro complessivo delinea un territorio in difficoltà, che con l’incombente crisi dell’automotive potrebbe diventare molto grave».
«Occorre», conclude il segretario regionale del Partito democratico, «che la Regione Abruzzo guidata da Marco Marsilio si muova elaborando iniziative che aiutino realmente le imprese, dimostrando più efficienza e meno propensione all’autocelebrazione. Non si governa con le chiacchiere, ci vogliono fatti concreti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.