GRANDI OPERE D'ABRUZZO

Il primo passo sul ponte del futuro 

Nella Regione in cui c’è molto da fare si riparte da Pescara Inaugurazione con Delrio, oggi alle 15 l’apertura alle auto

PESCARA. «Ti prendo e ti porto via» canta Vasco Rossi quando il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio scende dalla bicicletta elettrica del Comune e dopo aver percorso poche centinaia di metri di lungofiume approda sotto la Vela, il pennone da 50 metri che è ormai il simbolo del nuovo ponte Flaiano. Ci sono bambini, tanti, circa duecento, che lo festeggiano con bandierine tricolori e palloncini bianchi; ci sono i pensionati che quel ponte alto 90 metri e lungo 28 l’hanno visto venir su pezzo pezzo da quando l’impresa Di Vincenzo ha iniziato a costruirlo, a marzo del 2015. E poi nonni con i nipoti, donne di mezza età, famiglie che si assiepano davanti al palco naturale sotto alla Vela dovesi ferma il ministro insieme con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, il sindaco Marco Alessandrini, il vice sindaco Antonio Blasioli, l’ex vice sindaco Enzo Del Vecchio e tutti gli altri amministratori, comunali e provinciali, e le autorità.
Il gran cerimoniere è D’Alfonso che dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla paternità dell’opera rivendicata dal centrodestra, sventola la convenzione siglata con l’Anas nel 2007 quando il sindaco di Pescara era proprio lui, e quando, mentre si apprestava di lì a due anni a inaugurare il ponte del mare, già pensava al secondo. Al Ponte Flaiano. È per questo che appena prende il microfono, prima ancora che parta l’inno di Mameli e tutti con la mano sul cuore, chiama ripetutamente «Gianni, Gianni Armani», il presidente dell’Anas, l’ente che ha cofinanziato l’opera da 13 milioni e 100mila con uno stanziamento di 5 milioni. Lo ringrazia, D’Alfonso che prende la parola dopo il sindaco e dopo lo stesso Armani e dà sì il merito alle varie amministrazioni che si sono succedute di aver portato avanti l’iter di quel ponte, ma ne rivendica una volta ancora la paternità datata 2007. È raggiante il presidente nel giorno in cui l’Abruzzo, dopo le troppe stagioni di morti e terremoti, torna a inaugurare la prima vera grande opera importante. Anche se c’è qualcuno che contesta e che gli ricorda la montagna, abbandonata. Ma D’Alfonso non si ferma. Ringrazia tutti e chiosa con un «viva Flaiano via Pescara». Poi tocca al ministro: «È un’opera utile e utili per noi sono quelle opere che migliorano la vita dei cittadini. Pescara non ha fatto solo un’opera funzionale, ma anche un’opera bella. Un lavoro bello e sicuro, visto che durante la sua realizzazione non ci sono stati infortuni sul lavoro». Applausi. Poi si scopre la targa e il nome di Ennio Flaiano campeggia sotto l’aforisma 110 del suo Diario degli Errori: «Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole». Delrio scioglie i nastri tricolori che ammantano la Vela e dopo le foto di rito, battezza a piedi il ponte che collega le sponde nord e sud del fiume Pescara e, anche, l’uscita dell’asse attrezzato all’area di risulta della stazione. Tante mani da stringere e poi ancora a piedi verso il Comune per l’incontro con gli amministratori locali, e il pranzo di pesce al porto turistico. Alle 20,30 il secondo tempo della festa. Dove, però, si presentano anche Alessio Feniello e la moglie, genitori di una delle 29 vittime della valanga di Rigopiano. Un cartello con su scritto D’Alfonso “dimettiti” e tre domande al governatore, senza ottenere risposta, scatenano l’ira dei due genitori allontanati dalla polizia dopo gli insulti al prefetto, mentre ripetono «tanti milioni per un ponte e non mille euro per lo spazzaneve che avrebbe salvato 29 persone».
Si comincia. Sul palco anche il progettista dell’opera, l’architetto Enzo Siviero che annuncia un premio internazionale per il ponte Flaiano, il costruttore Gianni Di Vincenzo e ancora D’Alfonso che dopo il fotomontaggio postata su Fb nel pomeriggio con il ponte imbrattato, ricorda a tutti che Pescara rispetta le sue opere. Tocca all’arcivescovo Valentinetti la benedizione. Tutti in piedi per il Padre nostro. Taglio del nastro, il ponte che si illumina e un mare di gente che l’invade dopo la passerella dei politici. Sono migliaia di persone, aspettano i Sud Sound System. Oggi alle 15 l’apertura alle auto.