per un mese
Il questore chiude il night Cult
MONTESILVANO. Il Cult di Montesilvano, un night club situato in via Napoli, dovrà rimanere chiuso per 30 giorni. Lo dispone un provvedimento del questore Paolo Passamonti emesso per motivi di ordine...
MONTESILVANO. Il Cult di Montesilvano, un night club situato in via Napoli, dovrà rimanere chiuso per 30 giorni. Lo dispone un provvedimento del questore Paolo Passamonti emesso per motivi di ordine pubblico e pubblica moralità e notificato dai carabinieri. A sollecitare lo stop dell’attività sono stati proprio i militari dell’Arma che più di una volta hanno effettuato dei blitz nel night e hanno riscontrato delle irregolarità. L’ultima volta è accaduto nel mese di luglio quando hanno interrotto una festa di addio al celibato proprio nel momento clou, cioè lo spogliarello di una giovane sotto gli occhi del protagonista della serata, e hanno sottoposto il locale a sequestro preventivo. Era successo anche nel 2008 e nel 2011 e nel corso dei vari controlli i carabinieri hanno ritenuto che le scene a luci rosse registrate all’interno dell’attività configurassero il reato di tolleranza, favoreggiamento e sfruttamento alla prostituzione. Ci sono state anche delle denunce nei confronti dei gestori. L’ultima volta il pm ha subito disposto la restituzione del night e la riapertura al pubblico ma ora il questore ha deciso la chiusura per un mese.
ACQUA IN VIA CHIETI. Resta il divieto di bere l’acqua del rubinetto per i residenti di via Chieti. Ma l’Aca interviene e spiega: il personale dell’azienda «ha effettuato, già in data 22 agosto due prelievi straordinari per analisi batteriologica e di cloro residuo in via Chieti numero 4, dove era stata riscontrata la non conformità dell’acqua a seguito di un campionamento effettuato dopo il contatore di un utente». Stando all’Aca, le analisi della Asl sarebbe state effettuate dopo il contatore, ovvero in ingresso all’autoclave, mentre la gestione da parte dell’Aca «arriva sino e non oltre il contatore». La direzione dell’azienda acquedottistica sottolinea che «qualora i risultati delle analisi finali confermassero la non potabilità dell’acqua», provvederà immediatamente al rifacimento dell’allaccio dell’utenza attualmente collegata a una vecchia condotta. Il secondo prelievo è stato, invece, effettuato «in via precauzionale» alla nuova condotta.