evasione fiscale
Imposte non riscosse, il Comune di San Giovanni Teatino nei guai
Batosta dopo un vertice al Mef. Debiti per 2,1 milioni, inevitabile la scure dei tagli ai servizi
SAN GIOVANNI TEATINO. Nessun perdono o sconto fioscale per il Comune di San Giovanni Teatino, troppo “generoso” con i contribuenti che non pagano le imposte. E sono in arrivo tagli pesanti al bilancio, che si tradurranno in riduzioni di spesa e servizi, proprio per compensare l’allegra gestione di un ente che per anni ha dimostrato incuranza per le voragini finanziarie create dall’evasione fiscale.
La batosta è arrivata nei giorni scorsi dai dirigenti del ministero dell’Economia e Finanze (Mef) per le tasse non riscosse negli anni 2008, 2009 e 2010. Soldi che il governo ha deciso di riprendersi attraverso il colpo di scure inferto dal decreto numero 78 del 19 giugno, nell’ambito della rimodulazione degli obiettivi del patto di stabilità 2015 per i Comuni.
San Giovanni Teatino dovrà restituire, senza se e senza ma, 2 milioni 128mila euro. Prima del faccia a faccia ministeriale, si era sperato che da qualche parte fosse annidato un errore, anche perché Comuni come Francavilla, Ortona e Lanciano hanno un obiettivo 2015 di parecchio inferiore. Ma non sarà così. Il sindaco Luciano Marinucci, l'assessore al Bilancio Alessandro Feragalli e il responsabile della Ragioneria, Mario Vicaretti, presenti nella riunione al Mef, hanno dovuto prendere atto che sui tagli il governo non torna indietro.
Le elaborazioni ministeriali si riferiscono alla capacità di riscossione delle imposte da parte dei Comuni negli anni dal 2008 al 2012. Impietosi i dati riferiti a San Giovanni Teatino: nel 2011 e 2012, il Comune è riuscito a riscuotere rispettivamente 7,2 e 9,3 milioni di euro, il 102% e il 90% delle entrate tributarie previste, mentre negli anni 2008, 2009 e 2010 in cassa sono entrati 5,7, 4,2 e 5,3 milioni di tasse, pari al 79%, 65% e 71% delle entrate previste in bilancio. «Dall'incontro romano emerge una situazione drammatica. I tecnici del ministero hanno analizzato la situazione di San Giovanni Teatino» commentano il sindaco Marinucci e l’assessore Feragalli, «considerato che, su proposta dell'Anci, per definire l'obiettivo del patto di stabilità 2015 il Mef ha tenuto conto della capacità di riscossione delle imposte locali, fare i conti è stato semplice, purtroppo. Colpa della gestione dissennata della precedente amministrazione che ha incassato poco e speso molto. Nonostante le campagne di riscossione del 2011 e 2012, il Mef ha apprezzato l’impegno ma ci ha ricordato che la matematica non è un’opinione. Ci toccherà avviare tagli strutturali per evitare ulteriori sanzioni». Non è bastato nemmeno ottenere dalla Regione un milione di euro di spazi finanziari per il rispetto del patto di stabilità 2015. In cassa, manca ancora un milione e passa.
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