PESCARA
In piazza il mondo dei matrimoni: "Fateci ripartire" / VIDEO
Nuova protesta degli operatori del settore wedding con abiti nuziali e da cerimonia. Gli imprenditori: perdite fino all’80 per cento, gli aiuti non bastano
PESCARA. Nuova protesta degli operatori del settore wedding con abiti nuziali e da cerimonia per chiedere al Governo di far ripartire i matrimoni e le altre celebrazioni in sicurezza.
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Anche Pescara aderisce alla mobilitazione nazionale degli operatori delle cerimonie, in contemporanea in trenta piazze d'Italia, stamattina (venerdì 26 marzo) a partire dalle ore 10 a piazza Salotto. Gli imprenditori lamentano perdite per il secondo anno consecutivo fino all’80 per cento rispetto agli incassi del periodo pre-pandemico, quando il comparto delle cerimonie e degli eventi da solo trainava una parte consistente del pil nazionale. Chiedono a voce alta “aiuti concreti in proporzione alle perdite di fatturato su base annua” per rilanciare un settore “che era in crescita e che ora è distrutto”. Ma soprattutto ribadiscono la necessità di “una data certa per la ripartenza dei matrimoni”.
“Non possiamo continuare ad aspettare, siamo stati ingiustamente penalizzati”, rilevano gli organizzatori, interrogandosi sui motivi del blocco delle cerimonie, “nella valutazione del rischio di diffusione del contagio i matrimoni sembrano essere stati equiparati agli stadi della serie A. Invece sposarsi in sicurezza è possibile ed è un diritto. Noi chiediamo fiducia da parte di chi sta sottovalutando la professionalità di un settore che deve ripartire perché senza programmazione certa non resisteremo a un altro anno di inattività. La pandemia e le sue conseguenze si devono affrontare insieme: le soluzioni pratiche per ritornare alla normalità devono partire proprio da piccoli eventi controllati e ben organizzati. Le coppie di futuri sposi hanno il diritto di sognare e poter vivere la loro giornata senza essere sospesi nell’indecisione”. Come rileva Marina De Bonis, titolare di un atelier e referente per la Confcommercio abruzzese dei professionisti del wedding, gli aiuti previsti nell’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri “coprono appena il 30 per cento delle perdite avute in un anno, questo vuol dire che serviranno a malapena a coprire l’affitto di un mese di un locale commerciale, senza contare che è stata rigettata la nostra richiesta di un anno bianco per evitare così il pagamento delle tasse”.