L'Abruzzo al Vinitaly: 100 produttori a Verona con un occhio ai mercati esteri
Di Campli: «Stiamo crescendo», Lepore: «Spero di vedere più compratori americani e asiatici», Ciavolich: «Vado, anche se la logistica mi preoccupa», Cataldi Madonna: «Ci vuole ottimismo»
PESCARA. L'Abruzzo si prepara al Vinitaly, a Verona dal 9 al 12 aprile, con entusiasmo e positività, ma non mancano voci fuori dal coro appena reduci dalla fiera ProWein di Düsseldorf che, negli ultimi anni, ha guadagnato molto appeal agli occhi dei produttori abruzzesi.
Eppure i numeri dello scorso Vinitaly registravano una media del +23% di presenze di buyer internazionali rispetto all'anno precedente: 130mila operatori da 140 nazioni. La corrente edizione, la 51ma, si ripromette di incrementare questi numeri che costituiscono un viavai commerciale anche per le cento e più aziende vitivinicole abruzzesi presenti nel consueto Padiglione 12. Una quarantina di loro hanno gli stand negli spazi del Consorzio di Tutela Vini d'Abruzzo, come spiega il presidente Valentino Di Campli: «Vinitaly rappresenta ancora la fiera di riferimento per questo settore, tanto per il mercato italiano quanto per quello straniero. Le nostre cantine testimoniano le diverse realtà dell'Abruzzo, una regione che sta crescendo molto in termini di vino prodotto, venduto, esportato ma che deve continuare a guardare avanti a livello internazionale. Abbiamo infatti organizzato degustazioni mirate e incontri operativi con gli importatori».
Questi ultimi sono anche al centro della partecipazione del Consorzio di Tutela Colline Teramane Docg che il 9 e 10 aprile incontra gli importatori tedeschi e asiatici, introducendo appuntamenti B2B per le circa trenta aziende presenti nell'area consortile teramana. «Anche quest'anno i nostri soci affrontano Vinitaly con nuove annate e novità dalle cantine» osserva Alessandro Nicodemi, presidente del consorzio «proponendo anzitutto la nostra docg. L'obiettivo è il consolidamento della percezione di eccellenza del Colline Teramane nei rapporti con gli operatori di settore, specialmente stranieri».
«Sono molto contenta di partire per Verona ma da un punto di vista emotivo ed affettivo» commenta Chiara Ciavolich, vignaiola a Loreto Aprutino, «infatti sono di ritorno dalla fiera di Düsseldorf, la cui organizzazione ed efficienza, oltre al respiro sempre più internazionale quanto a varietà e qualità degli importatori, me la fanno preferire al Vinitaly. Ricominciare col traffico estenuante e le difficoltà logistiche per entrare e uscire dalla fiera mi spaventa un po’, ma seppur sempre meno competitiva di ProWein non mi sento di rinunciarvi e porterò le nuove annate dei miei bianchi e il nuovo Montepulciano Divus 2014». «Spero che questa edizione vada meglio della precedente quanto ad affluenza dei buyer soprattutto americani e asiatici» incalza Gaspare Lepore, che da Colonnella porterà le nuove annate di Passerina, Cerasuolo e Montepulciano, con una speciale attenzione alla riserva Luigi Lepore 2011, «anche se molti sono stati a Düsseldorf e non verranno a Verona». Chi invece va convinto come ogni anno è Luigi Cataldi Madonna, titolare dell'omonima azienda di Ofena assieme alla figlia Giulia: «Affrontiamo questa fiera con ottimismo, pur venendo da un anno che per i viticoltori aquilani ha rappresentato un momento produttivo davvero complicato. Non avremo la selezione di Pecorino Frontone, che tornerà nel 2020, ma rispetteremo le aspettative sul nostro Pecorino di punta con la nuova produzione del Giulia, pensato come un piccolo Frontone, e forse stupiremo qualcuno». Entusiasmo anche per Masciarelli Tenute Agricole che al padiglione 7 porterà la nuova annata di Villa Gemma rosso (2011), le anteprime di Trebbiano e Chardonnay 2015 Marina Cvetic, l'Iskra Docg 2014 e i vini biologici di Luigi Valori, ma soprattutto due annate storiche a disposizione del pubblico, il Montepulciano Villa Gemma 1999 e lo Chardonnay Cvetic 2001. Doppio stand per Emidio Pepe: «Saremo al padiglione Abruzzo perché legati alla nostra terra e al Vivit perché meglio riflette la nostra filosofia, in più organizzeremo una degustazione di annate iconiche fino al 1979» spiega Chiara Pepe. Non mancheranno infine le tipicità gastronomiche con l'area ristorativa gestita dal Movimento Turismo del Vino, come spiega il presidente regionale Nicola D'Auria: «Abbiamo vinto insieme all'AIS Abruzzo il bando voluto dall'assessorato regionale all'agricoltura e proporremo piatti della tradizione rivisitati in chiave “street”».