L’assessore ai tributi verso l’addio
La Sammassimo vorrebbe dimettersi. Lei non smentisce e dice: «È stato un anno duro che vale cinque»
PESCARA. L’assessore al bilancio e ai tributi del Comune Bruna Sammassimo sarebbe pronta a dimettersi. Le voci di un suo addio, ad un anno dall’incarico affidato dal sindaco Marco Alessandrini, circolano ormai da mesi e si sono fatte più insistenti in questi ultimi giorni. L’assessore, contattato dal Centro, non ha confermato, ma non ha neanche smentito queste indiscrezioni.
«Adesso sono troppo concentrata a far approvare il bilancio», ha detto ieri. Poi, si è lasciata un po’ andare e ha rivelato: «Questo è stato un anno duro che vale per cinque e poi io ho sempre due incarichi». Il riferimento è all’incarico di direttrice dell’Inps di Montesilvano che non ha mai lasciato nonostante i pressanti impegni di assessore a Pescara. La Sammassimo non ha detto altro, ma sono alcune fonti bene informate a parlare per lei. Secondo queste fonti, l’assessore avrebbe maturato l’idea di lasciare il Comune di Pescara dopo l’ultimo caos registrato con i bollettini della Tari. I contribuenti si sono dovuti sottoporre a lunghissime file all’Ufficio tributi del Comune per richiedere i bollettini, o meglio i modelli F24, per pagare la tassa sui rifiuti. Bollettini che sarebbero dovuti arrivare a casa dei cittadini. L’amministrazione comunale, per questo motivo, è stata costretta a rinviare per ben due volte la scadenza dei versamenti. Un caos di cui sono responsabili quasi certamente gli uffici, ma a farne le spese, dal punto di vista dell’immagine pubblica, è stato l’assessore ai tributi, ossia la Sammassimo.
Questo anno vissuto dall’assessore assomiglia a una tempesta perfetta. Appena si è insediata si è trovata a fare i conti con un bilancio dell’ente disastroso, lasciato in eredità dalle precedenti amministrazioni. Disavanzi stratosferici, debiti di ogni tipo, crediti non più esigibili da anni inseriti solo per gonfiare i bilanci, sono emersi come funghi spulciando qua e là nelle pieghe dei documenti contabili. E poi le bocciature giunte dal collegio dei revisori dei conti e dalla Corte dei conti hanno fatto il resto. L’amministrazione e, quindi l’assessore competente, la Sammassimo, hanno reagito aumentando al massimo tutte le imposte locali e tagliando tutte le spese. Misure impopolari che sono costate non poco dal punto di vista dell’immagine alla giunta e, in particolare, all’assessore ai tributi. Tra l’altro, con risultati ancora incerti, perché non si sa, visto che il ministero dell’Economia e la Corte dei conti non si sono ancora pronunciati sulla richiesta di predissesto finanziario, se queste manovre lacrime e sangue siano servite per evitare il default al Comune di Pescara.
E in questo momento di emergenza sembrano passate in secondo piano le varie iniziative condotte dall’assessorato ai tributi per semplificare la vita ai contribuenti. Insomma, un anno vissuto intensamente che sembra aver pesato troppo alla Sammassimo. Ora c’è già chi pensa al suo successore.
Fonti della maggioranza sostengono che il sindaco si dovrebbe tenere le deleghe al bilancio e ai tributi ed eventualmente affidare a un’altra donna esterna l’urbanistica, ora nelle sue mani. Il nome di questo futuro assessore, però, non è ancora circolato.
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