PESCARA
L’Europa rivuole dal Comune i finanziamenti per la Mannoia
Audizione in commissione del legale dell’Autorità di controllo: «I fondi Ue destinati al progetto per l’ambiente non dovevano essere spesi per il concerto». Ora l’ente dovrà restituire 76mila euro
PESCARA. Il Comune non doveva pagare con i soldi dell’Unione europea il concerto di Fiorella Mannoia, che si è tenuto a Pescara il 20 agosto dell’anno scorso. L’ennesima conferma è arrivata ieri mattina, durante l’audizione in commissione Vigilanza, dell’avvocato Paola Di Salvatore dirigente dell’Autorità di gestione addetta al controllo delle spese sostenute dagli enti pubblici con i finanziamenti europei. «Il Comune doveva attenersi al progetto annunciato sulla biodiversità», ha affermato, «invece, con una forzatura è stato inserito anche il concerto che non poteva essere finanziato con fondi europei».
Ebbene l’amministrazione, pur essendo stata avvertita in tempo della spesa inopportuna, ha deciso di utilizzare lo stesso una parte dei fondi per quel concerto. E ora dovrà restituire 76mila euro, mentre il centrodestra minaccia un esposto alla Corte dei conti per far pagare personalmente chi ha autorizzato tale spesa.
E pensare che quel concerto è stato rimandato per ben tre volte e il Comune, invece di cogliere al balzo quei segnali del destino, ha deciso di tirare dritto ignorando persino l’avvertimento dell’Autorità di gestione che aveva messo al corrente l’ente di eliminare quella spesa non finanziabile.
Insomma, un pasticcio che trae origine dalla decisione dell’amministrazione di arricchire la manifestazione sulla biodiversità dei cetacei, organizzata per il 16 luglio dell’anno scorso e finanziata con il programma di cooperazione «Ipa Adriatic +» . In tutto 172mila euro. Così, il 14 giugno dell’anno scorso la giunta approva una delibera con cui prende atto del finanziamento europeo, prevedendo, a chiusura della manifestazione sulla biodiversità «Coast day», l’esibizione di uno dei tre seguenti cantautori: Francesco De Gregori, Goran Bregovic e Fiorella Mannoia, con un limite di spesa fissato in 52mila euro. Soldi da prelevare dal finanziamento europeo.
La scelta ricade successivamente sulla Mannoia, ma il concerto all’Arena del mare anziché svolgersi il 16 luglio a conclusione dell’incontro dibattito all’Aurum sulla biodiversità e in contemporanea con la Notte bianca dell’Adriatico, viene rinviato per il maltempo al 24. Ma anche la seconda data salta per problemi personali della cantante e l’esibizione viene rimandata al 20 agosto.
«Cosa alquanto singolare», ha fatto notare la Di Salvatore, «allo studio per i cetacei sono stati destinati 20mila euro, mentre per il concerto 57mila più altri 19mila per spese di catering, alloggio, facchinaggio». Totale, 76mila euro contestati dall’Autorità di gestione.
Duro il commento dell’opposizione. «Il Comune era stato anche avvertito», ha sottolineato il presidente della commissione Carlo Masci, «il dirigente dell’ente, durante la sua recente audizione, ci ha raccontato un’altra cosa. Adesso si deve capire chi pagherà questi soldi». «Chiedo che alla prossima seduta della commissione», ha affermato il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «venga sentito il segretario generale in qualità di responsabile della prevenzione contro la corruzione all’interno dell’ente». Nei mesi scorsi, lo stesso Antonelli aveva ipotizzato un debito fuori bilancio del Comune per rimborsare i soldi alla Ue. «Non permetteremo mai che questo debito venga riconosciuto dal consiglio comunale», aveva detto, «piuttosto, trasmetteremo la delibera contenente la somma da rimborsare alla Corte dei conti, accompagnata da una relazione puntuale per accendere i riflettori sulla vicenda».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ebbene l’amministrazione, pur essendo stata avvertita in tempo della spesa inopportuna, ha deciso di utilizzare lo stesso una parte dei fondi per quel concerto. E ora dovrà restituire 76mila euro, mentre il centrodestra minaccia un esposto alla Corte dei conti per far pagare personalmente chi ha autorizzato tale spesa.
E pensare che quel concerto è stato rimandato per ben tre volte e il Comune, invece di cogliere al balzo quei segnali del destino, ha deciso di tirare dritto ignorando persino l’avvertimento dell’Autorità di gestione che aveva messo al corrente l’ente di eliminare quella spesa non finanziabile.
Insomma, un pasticcio che trae origine dalla decisione dell’amministrazione di arricchire la manifestazione sulla biodiversità dei cetacei, organizzata per il 16 luglio dell’anno scorso e finanziata con il programma di cooperazione «Ipa Adriatic +» . In tutto 172mila euro. Così, il 14 giugno dell’anno scorso la giunta approva una delibera con cui prende atto del finanziamento europeo, prevedendo, a chiusura della manifestazione sulla biodiversità «Coast day», l’esibizione di uno dei tre seguenti cantautori: Francesco De Gregori, Goran Bregovic e Fiorella Mannoia, con un limite di spesa fissato in 52mila euro. Soldi da prelevare dal finanziamento europeo.
La scelta ricade successivamente sulla Mannoia, ma il concerto all’Arena del mare anziché svolgersi il 16 luglio a conclusione dell’incontro dibattito all’Aurum sulla biodiversità e in contemporanea con la Notte bianca dell’Adriatico, viene rinviato per il maltempo al 24. Ma anche la seconda data salta per problemi personali della cantante e l’esibizione viene rimandata al 20 agosto.
«Cosa alquanto singolare», ha fatto notare la Di Salvatore, «allo studio per i cetacei sono stati destinati 20mila euro, mentre per il concerto 57mila più altri 19mila per spese di catering, alloggio, facchinaggio». Totale, 76mila euro contestati dall’Autorità di gestione.
Duro il commento dell’opposizione. «Il Comune era stato anche avvertito», ha sottolineato il presidente della commissione Carlo Masci, «il dirigente dell’ente, durante la sua recente audizione, ci ha raccontato un’altra cosa. Adesso si deve capire chi pagherà questi soldi». «Chiedo che alla prossima seduta della commissione», ha affermato il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «venga sentito il segretario generale in qualità di responsabile della prevenzione contro la corruzione all’interno dell’ente». Nei mesi scorsi, lo stesso Antonelli aveva ipotizzato un debito fuori bilancio del Comune per rimborsare i soldi alla Ue. «Non permetteremo mai che questo debito venga riconosciuto dal consiglio comunale», aveva detto, «piuttosto, trasmetteremo la delibera contenente la somma da rimborsare alla Corte dei conti, accompagnata da una relazione puntuale per accendere i riflettori sulla vicenda».
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