La carenza di personale: Abruzzo, 6 aziende su 10 cercano la manodopera 

Soffrono soprattutto quelle piccole e medie, in Italia sono 7 su 10 Confindustria L’Aquila: «Mancano operai, muratori e carpentieri»

L'AQUILA. Il 70% delle imprese italiane fatica a trovare personale qualificato. In Abruzzo la percentuale scende al 58%, ma resta consistente. Numeri impressionanti, soprattutto in relazione alle piccole e medie imprese, che stanno affrontando una crisi occupazionale senza precedenti. E per le quali assumere figure specializzare è ancora più difficile. All'apparenza un paradosso, in un Paese dove l'emergenza occupazionale resta alta. È la fotografia scattata da I-AER, Institute of Applied Economic Research, che ha avviato una ricerca si 981 imprese di dimensioni medio-piccole. Oltre il 70% delle realtà intervistate ha difficoltà a trovare manodopera, in tutti i settori. Nel prossimi quinquennio usciranno dal mercato 2,9 milioni di lavoratori.
CANALI DI RECLUTAMENTO
Secondo la ricerca, nonostante la digitalizzazione abbia semplificato il processo di reclutamento, gli imprenditori continuano a incontrare difficoltà nel trovare candidati adatti anche se utilizzano diversi canali per farlo. Circa il 50% degli imprenditori sfrutta il proprio network di conoscenze per trovare candidati, inclusi passaparola tra colleghi, amici e contatti professionali. Le agenzie di selezione e ricerca del personale rappresentano il 30% delle ricerche di candidati, offrendo un servizio specializzato e accesso a un ampio database di potenziali candidati. I siti di ricerca lavoro e job board, sono utilizzati dal 15% delle imprese per pubblicare annunci di lavoro, garantendo maggiore visibilità e attirando numerosi candidati. Linkedin è utilizzato dal 20% delle imprese, soprattutto per posizioni che richiedono competenze specializzate, grazie alla sua efficacia nel networking e nell'employer branding. Circa il 10% delle assunzioni avviene tramite candidature spontanee inviate direttamente ai siti web delle aziende. Infine, i career day e le fiere del lavoro rappresentano il 5% delle ricerche di personale, particolarmente utili per posizioni junior e stage.
FIGURE CARENTI
I dati rilevati a livello nazionale combaciano con l'appello lanciato, qualche mese fa, da Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno, secondo cui «le difficoltà nella ricerca di personale riguardano, soprattutto, competenze e mansioni specifiche, complessivamente segnalate dal 45,8% delle imprese. Per mansioni manuali e tecniche il problema si riscontra nel 42,9% dei casi a livello nazionale e nel 51,0% dei casi se si considera solo l’industria. In un terzo dei casi le difficoltà vengono riscontrate non con riferimento a uno specifico ambito, ma in modo diffuso e trasversale (33,2%)». Nel settore della tecnologia dell'informazione (IT), la carenza riguarda sviluppatori software, specialisti in cybersecurity e analisti di dati, a causa della rapida evoluzione tecnologica. Il settore manifatturiero fatica a trovare operai qualificati, tecnici di manutenzione e specialisti in automazione industriale, essenziali per la competitività industriale. Nel settore delle costruzioni, carpentieri, muratori ed elettricisti sono figure scarse, mentre la logistica e i trasporti soffrono di una significativa carenza di autisti di camion e operatori di magazzino, aggravata dall'aumento dell'e-commerce.
Nel settore alberghiero e della ristorazione, è difficile trovare cuochi, camerieri e addetti alle pulizie a causa delle condizioni di lavoro e dei salari relativamente bassi. Infine, nel settore agricolo, la mancanza di lavoratori stagionali e specializzati nella raccolta e produzione agricola rappresenta un problema significativo. Le ragioni della difficoltà nel reperire personale qualificato, secondo I-Aer , sono il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dal mercato del lavoro, la richiesta di competenze digitali, la riduzione significativa della forza lavoro giovane disponibile, la complessità normativa e burocratica del mercato del lavoro e le condizioni contrattuali e salariali offerte dalle Pmi non sempre competitive.
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