«La cucina è scienza e crea ricchezza per il nostro territorio»
Un centro di ricerca e di alta formazione accademica in Abruzzo con la partnership di una dell’Università Sapienza di Roma e il dipartimento di Scienza e Nutrizione. Questo prevede il progetto...
Un centro di ricerca e di alta formazione accademica in Abruzzo con la partnership di una dell’Università Sapienza di Roma e il dipartimento di Scienza e Nutrizione. Questo prevede il progetto collegato al nome dello chef stellato Niko Romito, che negli ultimi giorni è finito al centro di una polemica politica per un emendamento della Regione che prevedeva lo stanziamento di un milione di euro in favore del campus che sorgerà a Castel di Sangro.
L’OBIETTIVO. «Nel nuovo campus vorrei condividere conoscenza e sviluppare cultura a vari livelli, soprattutto una nuova cultura del cibo, della sua trasformazione basata sui valori della salubrità, della sostenibilità, della circolarità, della solidarietà e dell’accesso democratico», spiega Romito. «La ricerca è sicuramente il punto di partenza di questo percorso, il cui step immediatamente successivo è la formazione. Non può però mancare alla fine di questo tracciato l’incubatore di nuovi format, necessario perché tutto non si limiti alla teoria, ma trovi uno sbocco concreto nell’imprenditoria legata alla nutrizione e alla ristorazione».
L’Abruzzo potrà ospitare un luogo, un campus, dove preparare i giovani a condividere e diffondere nel mondo questi valori. I lavori partiranno ad anno nuovo e daranno inizio ad un’idea che parte dall’Abruzzo ma che vuole avere una portata internazionale, con impatti significativi sul mondo della nutrizione, della ristorazione e dell'industria del cibo.
IL PROGETTO. Così come concepito il progetto prevede la costruzione fisica di un centro di ricerca e di alta formazione accademica in Abruzzo. Sarà caratterizzato dal recupero di archeologia industriale e dall’utilizzo di materiali eco-sostenibili e di sostentamento energetico ad energia pulita. Il campus, situato a Castel di Sangro nell’area industriale sulla Statale 17, si svilupperà su 3.700 metri quadrati suddivisi in laboratori di ricerca, aule didattiche, centro di produzione per materiali didattici virtuali e aree comuni, tra cui spazi multimediali con contenuti e materiali a disposizione degli studenti, spazi aperti in contatto con la natura e dedicati a sperimentazioni agronomiche, zone dedicate a un apprendimento libero e autoguidato, che si affiancherà agli schemi delle lezioni pianificate.
Oltre agli ambienti fisici, cui avrà inevitabilmente accesso un numero limitato di ricercatori e di studenti, c’è l’idea di creare un’area di produzione multimediale, che estenderà i risultati della ricerca e i programmi educativi in modalità virtuale a livello globale.
RICERCA. Innovazione, responsabilità e valore sociale prodotto attraverso la propria attività sono i principi fondanti: il progetto si pone l’obiettivo di implementare la ricerca scientifica basata su metodi già sperimentati in questi anni di studio e applicazione sul campo, capace di codificare nuove metodologie per la trasformazione del cibo, così da renderlo più salubre, più sostenibile e più accessibile.
UN PUNTO DI RIFERIMENTO. «Credo fortemente in questo progetto per il valore della ricerca, dell’alta formazione e dell’innovazione», sottolinea Romito spiegando al Centro il progetto stesso.
«Ho ritenuto giusto investire in questo territorio per far sì che l’Alto Sangro e l’Abruzzo diventino un punto di riferimento in grado di fare da apripista a nuove economie e quindi ulteriori opportunità di lavoro».
L’OBIETTIVO. «Nel nuovo campus vorrei condividere conoscenza e sviluppare cultura a vari livelli, soprattutto una nuova cultura del cibo, della sua trasformazione basata sui valori della salubrità, della sostenibilità, della circolarità, della solidarietà e dell’accesso democratico», spiega Romito. «La ricerca è sicuramente il punto di partenza di questo percorso, il cui step immediatamente successivo è la formazione. Non può però mancare alla fine di questo tracciato l’incubatore di nuovi format, necessario perché tutto non si limiti alla teoria, ma trovi uno sbocco concreto nell’imprenditoria legata alla nutrizione e alla ristorazione».
L’Abruzzo potrà ospitare un luogo, un campus, dove preparare i giovani a condividere e diffondere nel mondo questi valori. I lavori partiranno ad anno nuovo e daranno inizio ad un’idea che parte dall’Abruzzo ma che vuole avere una portata internazionale, con impatti significativi sul mondo della nutrizione, della ristorazione e dell'industria del cibo.
IL PROGETTO. Così come concepito il progetto prevede la costruzione fisica di un centro di ricerca e di alta formazione accademica in Abruzzo. Sarà caratterizzato dal recupero di archeologia industriale e dall’utilizzo di materiali eco-sostenibili e di sostentamento energetico ad energia pulita. Il campus, situato a Castel di Sangro nell’area industriale sulla Statale 17, si svilupperà su 3.700 metri quadrati suddivisi in laboratori di ricerca, aule didattiche, centro di produzione per materiali didattici virtuali e aree comuni, tra cui spazi multimediali con contenuti e materiali a disposizione degli studenti, spazi aperti in contatto con la natura e dedicati a sperimentazioni agronomiche, zone dedicate a un apprendimento libero e autoguidato, che si affiancherà agli schemi delle lezioni pianificate.
Oltre agli ambienti fisici, cui avrà inevitabilmente accesso un numero limitato di ricercatori e di studenti, c’è l’idea di creare un’area di produzione multimediale, che estenderà i risultati della ricerca e i programmi educativi in modalità virtuale a livello globale.
RICERCA. Innovazione, responsabilità e valore sociale prodotto attraverso la propria attività sono i principi fondanti: il progetto si pone l’obiettivo di implementare la ricerca scientifica basata su metodi già sperimentati in questi anni di studio e applicazione sul campo, capace di codificare nuove metodologie per la trasformazione del cibo, così da renderlo più salubre, più sostenibile e più accessibile.
UN PUNTO DI RIFERIMENTO. «Credo fortemente in questo progetto per il valore della ricerca, dell’alta formazione e dell’innovazione», sottolinea Romito spiegando al Centro il progetto stesso.
«Ho ritenuto giusto investire in questo territorio per far sì che l’Alto Sangro e l’Abruzzo diventino un punto di riferimento in grado di fare da apripista a nuove economie e quindi ulteriori opportunità di lavoro».