La missione di Ventolo, il clown di frontiera
Da Vasto al confine tra Romania e Ucraina: «Così ho fatto sorridere i piccoli in fuga dalle bombe»
VASTO. La solidarietà non ha confini per la Ricoclaun di Vasto. Un volontario dell’associazione, Paolo Guidone, in arte clown Ventolo, ha raggiunto la frontiera di Siret per donare sorrisi ai bambini ucraini e alle loro mamme. «È una esperienza forte, ma straordinaria: fare clownterapia alla frontiera dell’Ucraina, con i profughi, non è la stessa cosa che farla in ospedale», ha commentato il volontario che ha deciso di indossare gli abiti clown per portare un sorriso a Siret, estremo nord est della Romania, alla frontiera con l’Ucraina, dove è presente un campo profughi, luogo di transito di centinaia di profughi. «È una esperienza che ricorderò per sempre nella mia vita», aggiunge il clown Ventolo, «la gioia che un semplice naso rosso può dare è indescrivibile: vedere i bambini, ma anche gli adulti, sorridere e scherzare con le bolle di sapone o con qualche semplice magia è qualcosa che ha emozionato tutti, anche la stampa internazionale presente». C’è stato il tam tam in tutti i campi profughi della zona e in poco tempo sono arrivati tanti reporter e volontari per cercare “il clown italiano” e sono rimasti tutti sorpresi dalla forza e dalla energia che la clownterapia riesce a trasmettere. Tra le cose che hanno colpito Guidone, che nella vita esercita la professione di avvocato, sono stati i baci di consolazione e affetto che i figli davano alle loro madri appena oltrepassavano la frontiera. Ci sono stati momenti di grande commozione. «Sono centinaia i bambini spaventati, non solo a Siret ma anche in Moldavia e proprio per questo vorrei lanciare un appello a tutti i clown internazionali e a tutti gli artisti di strada: se potete venite a Siret, qui il bisogno di clownterapia è molto elevato», conclude Guidone.