La visita alla «Casa dei Papi» Rocca di Mezzo lo aspetta
L’AQUILA. Ora lo aspettano di nuovo a Rocca di Mezzo. Lì, nella «Casa dei Papi» immersa nel verde della Pineta di San Leucio, dove il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano ama trascorrere le...
L’AQUILA. Ora lo aspettano di nuovo a Rocca di Mezzo. Lì, nella «Casa dei Papi» immersa nel verde della Pineta di San Leucio, dove il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano ama trascorrere le sue ferie estive, Benedetto XVI potrebbe ritirarsi ora che da deciso di lasciare a un altro il potere delle chiavi. Cinque agosto 2010. A sorpresa, a poco più di un mese dalla sua visita a Sulmona, Benedetto XVI tornò quel giorno in Abruzzo e pregò per i terremotati. Il Papa, in quell’occasione, fu ospite del cardinal Sodano nel corso di una visita privata durata tre ore. Benedetto XVI pregò nella chiesa di San Leucio danneggiata dal sisma. Il Papa fu accolto e invitato a tornare dall’allora sindaco del centro rocchigiano Emilio Nusca e dagli altri amministratori comunali. Una visita privatissima dopo le tre ufficiali del primo settembre 2006 a Manoppello, del 28 aprile 2009 all’Aquila e del 4 luglio 2010 a Sulmona. Nel villino di Rocca di Mezzo, infatti, donato dal prelato rocchigiano monsignor Vittorio Di Paola al Vicariato di Roma e poi acquisito dal Vaticano, Nusca ha un progetto per realizzare la «Casa dei Papi», una sorta di Castel Gandolfo 2», una residenza estiva per i pontefici. Quel giorno il Papa fece una passeggiata e poi trovò una merenda a base di strudel e tisana preparata nel porticato del villino. Con lui il segretario particolare Georg Gaenswein e un piccolo seguito. Di quella visita resta uno scatto esclusivo pubblicato sul sito Internet del Centroil giorno stesso dell’avvenimento. Chissà se Ratzinger, ora, vorrà tornare di nuovo a Rocca di Mezzo, dove la notizia delle dimissioni è stata accolta con particolare emozione.
E mentre il vescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Maria Bregantini ricorda che il pontefice disse, quel giorno in Vaticano: «Non ce la faccio», e fece intendere «che qualcosa non andava, che non stava tanto bene», il vescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari e l’ausiliare Giovanni D’Ercole attendono ora di conoscere il loro destino. Molinari si è dimesso perché ha compiuto i 75 anni di età. A D’Ercole non dispiacerebbe restare e diventare il metropolita aquilano. Ma la nomina del nuovo vescovo non è stata ancora resa nota. La scelta sarà affidata a Papa Ratzinger oppure al suo successore? La risposta ancora non c’è. Ecco Molinari: «Le parole del Papa non hanno bisogno di alcun commento. Ammiriamo ancora una volta la lucidità, il coraggio, l’umiltà e l’atteggiamento estremamente evangelico del successore di Pietro che si lascia guidare solo dalla voce dello Spirito e dalla ricerca autentica del supremo bene della Chiesa». D’Ercole aggiunge: «Rimaniamo in silenzio e preghiera. Preghiamo Papa Celestino perché aiuti la Chiesa in una situazione come questa che cade in un momento già molto delicato a livello planetario. Nessuno se l’aspettava».
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