PESCARA
Le mamme: «Rivogliamo le cuoche nelle scuole»
Le richieste al sindaco Alessandrini che ieri ha incontrato le famiglie in ospedale: «I nostri figli hanno rischiato di morire, via i catering o non paghiamo più le rette»
PESCARA. “I nostri figli hanno rischiato di morire”. «Via i catering, rivogliamo le cuoche altrimenti niente più rette». Sono agguerrite le mamme dei bambini intossicati, secondo la Asl, dal batterio della famiglia dei Campylobacter trasmissibile attraverso le carni non trattate bene o crude.
Anche ieri mattina, davanti al pronto soccorso pediatrico, al terzo piano dell’ospedale, c’era la processione di madri e nonne con figli e nipoti in attesa dei risultati dei prelievi del sangue e relative terapie da assumere. Avevano appena incontrato il sindaco Marco Alessandrini che ha voluto tranquillizzare le famiglie. Ma nonna Tamara Albini era fuori dai gangheri: «Rivogliamo le cuoche nelle mense, mia nipote sta rischiando la vita». Tania Brandetti e Annalisa D’Incecco, figli alla Cecco Angiolieri e alla Malaguzzi, hanno ricordato al primo cittadino che «già a dicembre ci siamo lamentati del cibo avariato. I nostri bambini ci riferivano che il pesce puzzava e la frutta era marcia. Al Comune ci hanno fatto riempire un questionario e poi non ci hanno fatto sapere più nulla». I «segnali c’erano, ma li hanno sottovalutati», hanno sottolineato le mamme. Un disagio che i genitori degli studenti del Piano t-Santa Filomena, da dove il focolaio dell’epidemia è scoppiato, sembra non abbiano segnalato al dirigente del comprensivo Petronilla Chiola. La quale conferma: «Non mi è arrivata alcuna lamentela al punto da creare tale allarmi. La scuola ha fatto la sua parte anche dal punto di vista dell’igiene. Alle famiglie è stata data disposizione che i bimbi possono mangiare solo la merenda che portano per loro stessi e non hanno consumato altri pasti al di fuori della mensa. Ieri il Comune ha fatto prelevare campioni di acqua, restiamo in attesa di avere comunicazioni ufficiali. Spiace per il disagio delle famiglie anche della scuola dell’infanzia, (che termina il 29 giugno) alle prese con gli orari ridotti». Sulla questione delle rette, l’assessore Giacomo Cuzzi fa sapere dai social che verranno «adottate formule compensative sul tempo pieno». Trenta istanze delle famiglie sono arrivate all’Udicon, associazione di consumatori regionale e provinciale, presieduta rispettivamente da Stefania Centorame e Francesco Longobardi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche ieri mattina, davanti al pronto soccorso pediatrico, al terzo piano dell’ospedale, c’era la processione di madri e nonne con figli e nipoti in attesa dei risultati dei prelievi del sangue e relative terapie da assumere. Avevano appena incontrato il sindaco Marco Alessandrini che ha voluto tranquillizzare le famiglie. Ma nonna Tamara Albini era fuori dai gangheri: «Rivogliamo le cuoche nelle mense, mia nipote sta rischiando la vita». Tania Brandetti e Annalisa D’Incecco, figli alla Cecco Angiolieri e alla Malaguzzi, hanno ricordato al primo cittadino che «già a dicembre ci siamo lamentati del cibo avariato. I nostri bambini ci riferivano che il pesce puzzava e la frutta era marcia. Al Comune ci hanno fatto riempire un questionario e poi non ci hanno fatto sapere più nulla». I «segnali c’erano, ma li hanno sottovalutati», hanno sottolineato le mamme. Un disagio che i genitori degli studenti del Piano t-Santa Filomena, da dove il focolaio dell’epidemia è scoppiato, sembra non abbiano segnalato al dirigente del comprensivo Petronilla Chiola. La quale conferma: «Non mi è arrivata alcuna lamentela al punto da creare tale allarmi. La scuola ha fatto la sua parte anche dal punto di vista dell’igiene. Alle famiglie è stata data disposizione che i bimbi possono mangiare solo la merenda che portano per loro stessi e non hanno consumato altri pasti al di fuori della mensa. Ieri il Comune ha fatto prelevare campioni di acqua, restiamo in attesa di avere comunicazioni ufficiali. Spiace per il disagio delle famiglie anche della scuola dell’infanzia, (che termina il 29 giugno) alle prese con gli orari ridotti». Sulla questione delle rette, l’assessore Giacomo Cuzzi fa sapere dai social che verranno «adottate formule compensative sul tempo pieno». Trenta istanze delle famiglie sono arrivate all’Udicon, associazione di consumatori regionale e provinciale, presieduta rispettivamente da Stefania Centorame e Francesco Longobardi.
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