Leoni rubati dal cimitero: dopo 26 anni si riapre il caso a “Chi l’ha visto?”
L’appello dei proprietari della cappella della famiglia Ciolina attraverso i canali social del programma tv, che accoglie il caso datato 1998
L’AQUILA. Il caso dei leoni di marmo trafugati dal cimitero monumentale dell’Aquila nel 1998 torna sotto i riflettori grazie alla trasmissione tv “Chi l’ha visto?”, che sta indagando sul misterioso furto. Un nuovo appello è arrivato dalla famiglia proprietaria della cappella Ciolina di cui i due leoni ornavano l’ingresso, che ha chiesto aiuto da parte di chiunque possa avere informazioni utili al recupero delle due opere d’arte. «Chiediamo il vostro aiuto, oltre a quello delle forze istituzionali, per ritrovare due opere d’arte scultorea realizzate nell’Ottocento da Tommaso Gentile, scultore abruzzese del Chietino», ha spiegato in tv uno dei proprietari della cappella.
«Egli realizzò, da due blocchi di marmo pregiato, due leoni di grandezza naturale lunghi entrambi 128 cm con peso di circa 400 kg ciascuno, entrambi in posizione orizzontale: l’uno con l’espressione del felino che finge di dormire, ma pronto a balzare, e l’altro con l’espressione sveglia ringhiante con fauci e denti aperti visibili. Entrambi erano posti a guardia dei nostri defunti all’esterno, ai due lati dell’ingresso della cappella pro famiglia Ciolina del cimitero dell’Aquila con riferimento architettonico alla nota Porta dei Leoni greca. Ora i basamenti che alloggiavano i due leoni sono vuoti. Qualcuno li ha visti da qualche parte? Sa dove sono oggi oppure ha informazioni utili per ritrovarli?».
La speranza di ritrovare le opere viene dunque affidata anche a “Chi l’ha visto?”, che ha deciso di occuparsi del caso. Il fatto riporta alla memoria una vicenda più recente. Nel 2019, infatti, il ministero dei Beni culturali ha chiesto al Getty Museum di Malibu, in California, di verificare la provenienza di 4 opere in suo possesso che risultano trafugate o esportate senza permesso dall’Italia. Tra queste figurano anche due leoni d’epoca romana che erano stati custoditi nel Palazzo Spaventa di Preturo. Dal Getty Museum è arrivata una risposta positiva, con l’assicurazione di approfondire la provenienza delle opere, anche se la situazione resta ancora in fase di verifica. Per i leoni trafugati quasi 30 anni fa, invece, non ci sono al momento notizie di ritrovamento. Il sospetto è che possano essere finiti nelle maglie del traffico illecito di opere d’arte.
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