Ma si accende il duello Pd-Fratelli d’Italia
Marinelli incalza: «Fanno disastri», e Verrecchia gli ribatte: «Rimediamo a quelli fatti da loro»
L’AQUILA. Il Pd attacca, Fratelli d’Italia rimanda al mittente le accuse. «La task force annunciata sulla sanità, diventata poi Cabina di regia, non è altro che l’espressione tangibile del fallimento di Marsilio», commenta il segretario regionale Pd, Daniele Marinelli, spalleggiato dal gruppo consiliare dem al gran completo (Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Di Marco, Sandro Mariani, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci). Ma dal fronte della maggioranza si alza la voce del capogruppo di FdI, Massimo Verrecchia: «La minoranza, come al solito, dà un’interpretazione restrittiva e punitiva di una norma che invece va in senso contrario, ossia quella di un’ampia condivisione partecipazione e controllo delle aziende sanitarie locali».
Il clima si accende nei giorni che precedono il voto della norma in Consiglio regionale, previsto per martedì 26 novembre. Per i dem si tratta «di un provvedimento tardivo, che arriva a disavanzo fatto e che non servirà ad arrestare la crescita di quello futuro. Un atto imbarazzante», affermano Marinelli e gli altri, «non solo perché mette in moratoria manager di nomina politica, ma perché è di fatto un autocommissariamento». E Verrecchia controbatte: «Ma quale autocommissariamento! Il controllo delle aziende sanitarie locali già avviene nei fatti grazie al lavoro costante del presidente Marsilio e dell’assessore Verì». Il botta e risposta continua: «Spiace che a pagare tale fallimento non sarà chi lo ha provocato, ma saranno ancora una volta gli abruzzesi e gli operatori sanitari», dicono gli esponenti del Pd rimarcando il dato dei «120.000 abruzzesi costretti a rinunciare alle cure». Ma per Verrecchia «questa è solo demagogia. Bene hanno fatto i colleghi Paolo Gatti e Carla Mannetti a prevedere nuove norme per creare una Cabina di regia utile a seguire le attività svolte dai manager con i loro obiettivi e dove poter intervenire in tempo utile per evitare “sorprese” negative».
E conclude con una stoccata: «Se la sinistra, quando ha governato l’Abruzzo, avesse percorso questa strada avrebbe evitato i disastri che noi abbiamo ereditato da loro». (l.c.)