Malati mentali, scoperte cartelle cliniche falsificate

2 Novembre 2012

Denuncia di un avvocato fa scattare l’indagine dei carabinieri del Nas Già sequestrate copie con cancellature e aggiunte in ospedale e tribunale

PESCARA. Cartelle cliniche dei malati mentali falsificate. È questa l’ipotesi al centro di un’indagine portata avanti dai carabinieri del Nas e coordinata dal pm Anna Rita Mantini. Un’inchiesta, ancora riservata, che scava nei faldoni del Centro di salute mentale di Pescara sud, terzo piano del palazzo ex Sert di via Paolini. Cartelle cliniche «contraffatte» e «manomesse», con aggiunte e cancellazioni rispetto agli originali, e spedite anche alla cancelleria delle amministrazioni di sostegno del tribunale. I carabinieri del Nas, guidati dal capitano Marcello Sciarappa, hanno eseguito già 3 sequestri di documenti – in tribunale (cancelleria delle amministrazioni di sostegno), al Centro di salute mentale di Pescara sud e al dipartimento di Pescara nord – e rimesso la prima informativa alla procura: il reato ipotizzato, per ora, è falso in atti pubblici. La domanda aperta è: perché?

Avvocato denuncia. Di quest’indagine si conosce il blocco di partenza ma non ancora il punto di arrivo: il 9 giugno scorso, l’avvocato pescarese Luca De Felice ha depositato in procura una denuncia lunga 6 pagine con 8 allegati. L’esposto «contro ignoti» è stato presentato da De Felice in qualità di amministratore di sostegno di un paziente del Centro di salute mentale di Pescara sud, 57 anni, affetto da psicosi depressiva, cardiopatico e diabetico. Perché l’avvocato ha presentato la denuncia? In meno di un mese, dal 15 maggio scorso, ha scoperto 3 copie diverse della cartella clinica del suo assistito. È questo l’inizio dell’indagine: a 5 mesi dalla denuncia, con l’indagine vicina a una svolta dopo i primi sequestri, non si sa ancora se ci siano indagati.

«Totale difformità». Tornando all’esposto, il passaggio centrale è questo: «Dalla lettura delle diarie mediche successive al 20 aprile scorso si evidenzia una totale difformità, segno che evidentemente la cartella clinica è stata contraffatta successivamente». Secondo la ricostruzione dell’avvocato, «l’inizio della pagina risulta uguale ma, alla fine, nella cartella della Asl vi è una visita del 21 aprile scorso mentre in quella inviata al tribunale, al posto della visita del 21 aprile, vi è un’altra del 24 aprile». È soltanto l’inizio di una catena di incongruenze: «La copia della diaria medica inviata al tribunale», sottolinea De Felice, «risulta difforme anche per altri motivi risultando addirittura scritta nuovamente e successivamente».

«Scrittura diversa». Ecco le differenze sulle cartelle cliniche scoperte dall’avvocato e sottoposte al vaglio degli investigatori: la grafia dei documenti è diversa; mancano frasi come «ci salutiamo con cordialità»; l’avvocato, poi, ha trovato un’aggiunta e cioè dichiarazioni del paziente su un presunto «cambio di medico» prima richiesto proprio dall’assistito e dopo ritrattato.

«Atti manomessi». Secondo l’esposto, le cartelle cliniche, l’originale al Centro di salute mentale di Pescara sud e la copia mandata al tribunale, «sono molto differenti fra di loro. Si può ipotizzare che quella depositata alla Asl è stata manomessa successivamente ed è stata creata anche una copia, per così dire, parallela». Quest’ultimo atto è quello trasmesso al Centro di salute mentale di Pescara nord. I documenti differenti sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas e trasmessi al pm Mantini insieme ai primi riscontri dell’indagine.

Sospetti nel fascicolo. La denuncia prosegue: «Sempre dal fascicolo del mio assistito depositato in tribunale ho rinvenuto una nota dell’8 maggio scorso inviata a mezzo raccomandata al presidente del tribunale Giuseppe Antonio Cassano, tra cui una diaria media del 20 aprile e del 24 aprile in originale e, cioè, scritta a mano». De Felice accusa: «È difficile immaginare perché copia di una diaria medica in originale sia presente nella documentazione inviata a Cassano, ed è ancora più difficile immaginare perché essa sia totalmente difforme da quella ufficiale depositata alla Asl».

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