Manoppello, gioielleria evade 7 milioni di euro
Le indagini della Finanza sfociano in quattro denunce nei confronti dell'imprenditore e di tre suoi prestanome
PESCARA. Imprenditore faceva la bella vita, ma risultava nullatenente. Di qui i controlli della guardia di finanza che hanno portato alla scoperta che l'azienda di cui alla fine l'uomo è risultato titolare aveva evaso circa 7 milioni di euro. Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico- finanziaria sono durate un anno nei confronti di una società con sede a Manoppello, avente ad oggetto la “fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria”.
Ad attirare l’attenzione degli investigatori è stato l’elevato tenore di vita del noto imprenditore, il quale, tuttavia, non risultava intestatario di autovetture o di altri beni mobili o immobili e che, anzi, risultava essere un mero dipendente della società. L’analisi dei dati relativi alla società stessa lasciava emergere una situazione paradossale: bilanci in continua perdita a fronte di rimanenze finali di importo rilevante. Sono emersi inoltre ripetuti trasferimenti di quote e nomina formale di terzi amministratori (familiari e stretti collaboratori), con la gestione che di fatto restava nelle mani dell’imprenditore, che poteva disporre a piacimento dei conti societari. L'indagine ha abbracciato anche i suoi prestanome, e alla fine è stato sequestrato in un appartamento di uno dei soci, occultato in una lavanderia, un server contenente la contabilità “parallela” a quella ufficiale. La società, infatti, attraverso uno stratagemma informatico, deteneva due contabilità: una ufficiale e artefatta, in base alla quale venivano redatte le dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, che chiudevano sistematicamente in perdita o con utili trascurabili; l’altra, reale e occulta, che riportava l’effettivo ammontare delle transazioni effettuate, dei movimenti di cassa e del magazzino, che chiudeva con saldi annuali molto positivi e con utili straordinari. Al termine della minuziosa ricostruzione, le fiamme gialle hanno accertato l’evasione di imposte sui redditi per oltre 5,7 milioni di euro e di Iva per oltre 1,2 milioni di euro. Di qui la denuncia dell'imprenditore e di tre suoi prestanome.