Marciapiedi trappola in via Lucania

25 Agosto 2013

Betonelle rotte e asfalto dissestato bloccano una disabile in casa, inascoltato l’appello di un anno fa

MONTESILVANO. «Sono prigioniera di un marciapiede». Era stato questo il secco e straziante grido d’allarme lanciato la scorsa estate da Rosa Bencivenga, una donna gravemente malata e costretta su una sedia a rotelle, proprietaria di un appartamento in via Lucania dove è solita trascorrere il periodo estivo. Una richiesta d’aiuto che oggi, a distanza di un anno esatto, non ha ancora trovato risposta. A trasformare in un incubo le vacanze della turista la presenza di un marciapiede completamente dissestato proprio all’ingresso del suo palazzo che non consente alla disabile, neanche accompagnata dai familiari, di poter uscire di casa senza correre il rischio di cadere dalla sedia a rotelle. Le radici degli alberi presenti davanti la palazzina in cui risiede la donna, proprio all’inizio di via Lucania partendo dal mare, con il passare degli anni hanno completamente sollevato la pavimentazione del marciapiede realizzata con dei mattoncini che, essendo ormai mobili, creano gravi disagi anche a chi percorre la strada a piedi. È molto frequente, infatti, vedere persone che inciampano, bambini che cadono e c’è anche chi racconta di un turista tedesco tornato a casa con un braccio fratturato a causa della condizione del marciapiede. Situazione che non migliora se si scende dal marciapiede dove le radici degli alberi, che hanno ormai preso il posto dell’asfalto, rappresentano una pericolosa insidia sia per le sedie a rotelle che per le auto che vi sostano.

Segnalazioni al Comune e sopralluoghi dei vigili urbani, sollecitati dai familiari della turista, non sono serviti negli anni a risolvere il problema e questo aveva spinto la disabile a utilizzare le pagine del Centro per lanciare il suo appello alle istituzioni: «A me interessa solo camminare come una persona normale», sottolineava la donna ad agosto del 2012, «non voglio essere chiusa in una gabbia perché non mi è consentito nemmeno di andare con la carrozzella. Noi ammalati», dichiarava con amarezza, «subiamo due traumi sia quello della malattia sia quello di non essere né aiutati né confortati». Richiesta d’aiuto che era stata raccolta, già il giorno successivo, dall’allora assessore alla Disabilità, Anthony Aliano, che oltre a garantire l’immediato intervento su via Lucania, aveva anche anticipato l’istituzione di un servizio telefonico, denominato “Segnala la barriera”, attraverso il quale evidenziare ulteriori barriere architettoniche presenti sul territorio. Ma ad oggi del servizio non vi è traccia e la situazione del marciapiede di via Lucania è solo peggiorata. Per questo i residenti lanciano un nuovo appello all’attuale assessore alla Disabilità, Enea D’Alonzo, e all’assessore ai Lavori pubblici, Feliciano D’Ignazio, affinché risolvano il problema, restituendo sicurezza ai pedoni e la giusta libertà alla signora Bencivenga e alla sua famiglia.

Antonella Luccitti

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