PESCARA
Mario il Falco, dalle invasioni di campo ad autista degli ucraini in fuga
Ferri, da Montesilvano si era trasferito in India per fare il calciatore, ora approfitta della pausa di campionato per trasportare i profughi da Leopoli in Polonia
PESCARA. Niente più invasioni di campo, ora Mario Ferri, detto il Falco, fa la spola tra Ucraina e la Polonia, per portare in salvo gli ucraini in fuga dalle bombe.
Quel soprannome, il Falco, se lo era guadagnato per le epiche incursioni nei campi di calcio di tutto il mondo, inseguito dagli uomini della sicurezza, placcato, fermato e, negli Emirati Arabi, persino arrestato. È passata agli annali anche la corsa sulla spiaggia di Pescara, inseguito da un finanziere, nel primo lockdown duro.
Da Montesilvano lo avevamo lasciato in India, attaccante esterno dello United Sports di Kalyani, vicino a Calcutta. Lo ritroviamo ora volontario in Ucraina, a fare la spola tra Leopoli e il confine polacco. A Leopoli, città ucraina al confine con la Polonia, ha affittato un'auto, una Golf, sulla quale fa salire quanti vogliono mettersi al sicuro dalla guerra attraversando il confine ucraino.
“In India c’è la pausa del campionato", ha detto alla Gazzetta delo sport, "un mio amico ucraino mi ha chiamato e così mi sono messo a disposizione di un’associazione di volontari di Leopoli. Faccio avanti e indietro con la macchina". E lui si Fb si lascia andare: "Non avrei mai immaginato di fare queste cose ma il senso di responsabilità e tenerezza verso queste persone è davvero troppo".
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