Multe di 300 euro a chi non fa la differenziata
Comune e società Attiva: mano pesante sulle casalinghe che mischiano i rifiuti
PESCARA. Il Comune usa la mano pesante: 300 euro di multa alla massaia che non fa la raccolta differenziata, che mischia carta, plastica, vetro e rifiuti organici. L’avviso ai trasgressori sta arrivando per posta. E’ una lettera dai toni minacciosi, interessa non meno di 11mila cittadini-contribuenti che, a settembre, diventeranno 20mila. La raccolta differenziata diventa un obbligo: chi non la rispetta e viene scoperto paga una somma che raddoppia la tassa sui rifiuti. Secondo il Comune, i cittadini non collaborano: mettono carta, vetro, plastica e organici, nello stesso sacco. Così dai toni invitanti della campagna sulla raccolta porta a porta, a Pescara si passa alle lettere, dal contenuto perentorio, che annunciano le maxi multe. «Gentile utente, il servizio di raccolta differenziata porta a porta nel suo quartiere è già stato attivato ormai da un anno», comincia così la missiva d’avvertimento alle famiglie di San Silvestro spiaggia e Colli e parte di Pescara Sud.
«Nonostante la diffusa campagna informativa, il nostro sistema di monitoraggio ha evidenziato che fino ad oggi Lei non ha mai effettuato conferimenti di umido (rifiuti organici)». Il Comune, quindi, come in una sorta di Grande Fratello, tiene sotto controllo le famiglie pescaresi attraverso la polizia municipale. E’ semplice capire come faccia: ai vigili basta guardare nel contenitore della raccolta differenziata davanti a questo o all’altro gruppo di case. Se il contenitore resta vuoto scatta la multa. La lettera prosegue con toni sempre più severi: «E’ vietato conferire i rifiuti per i quali sono attivati circuiti di raccolta differenziata, con le modalità di conferimento del rifiuto indifferenziato». Chi sgarra paga, intima quindi il Comune per conto della società Attiva che gestisce la raccolta dei rifiuti: «Nei casi di accertata violazione gli Organi di controllo procedono alla irrogazione di pesanti sanzioni che vanno da un minimo di 50 euro ad un massimo di 300 euro». Infine l’ultima frase che suona sempre più minacciosa: «La informiamo che procederemo a segnalare agli Organi di Controllo tutti gli Utenti beneficiari del servizio di raccolta porta a porta che, senza una esaustiva giustificazione, continueranno a non conferire, nelle modalità stabilite, i rifiuti organici».
Undicimila sarebbero gli utenti raggiunti dal servizio di raccolta differenziata. Secondo l’assessore Camillo D’Angelo (nella foto piccola), attrezzature e informazioni indispensabili per il conferimento dei rifiuti sono già stati distribuiti gratuitamente alle famiglie di San Silvetro spiaggia e Colli e Pescara Sud. Da settembre il servizio sarà esteso anche a Pescara Colli. La percentuale della differenziata salirà in città al 13 per cento. «Di questo passo», ha dichiarato l’assessore, «Pescara potrebbe raggiungere quota 35 per cento di differenziata entro il 2009». Ma sembra essere un dato statistico solo virtuale altrimenti il Comune non sarebbe ricorso alle lettere-minaccia annunciando i 300 euro di multa per obbligare le famiglie a separare i rifiuti. «In molti quartieri la differenziata stenta a decollare. Questione soprattutto di civiltà», aveva ammesso un paio di settimane fa lo stesso assessore. «Sono soprattutto i quartieri bene quelli meno virtuosi da questo punto di vista. Le aree più sporche sono quelle in prossimità di esercizi pubblici come bar e ristoranti», diceva infine D’Angelo annunciando l’invio dei vigili urbani per scovare i trasgressori.
«Nonostante la diffusa campagna informativa, il nostro sistema di monitoraggio ha evidenziato che fino ad oggi Lei non ha mai effettuato conferimenti di umido (rifiuti organici)». Il Comune, quindi, come in una sorta di Grande Fratello, tiene sotto controllo le famiglie pescaresi attraverso la polizia municipale. E’ semplice capire come faccia: ai vigili basta guardare nel contenitore della raccolta differenziata davanti a questo o all’altro gruppo di case. Se il contenitore resta vuoto scatta la multa. La lettera prosegue con toni sempre più severi: «E’ vietato conferire i rifiuti per i quali sono attivati circuiti di raccolta differenziata, con le modalità di conferimento del rifiuto indifferenziato». Chi sgarra paga, intima quindi il Comune per conto della società Attiva che gestisce la raccolta dei rifiuti: «Nei casi di accertata violazione gli Organi di controllo procedono alla irrogazione di pesanti sanzioni che vanno da un minimo di 50 euro ad un massimo di 300 euro». Infine l’ultima frase che suona sempre più minacciosa: «La informiamo che procederemo a segnalare agli Organi di Controllo tutti gli Utenti beneficiari del servizio di raccolta porta a porta che, senza una esaustiva giustificazione, continueranno a non conferire, nelle modalità stabilite, i rifiuti organici».
Undicimila sarebbero gli utenti raggiunti dal servizio di raccolta differenziata. Secondo l’assessore Camillo D’Angelo (nella foto piccola), attrezzature e informazioni indispensabili per il conferimento dei rifiuti sono già stati distribuiti gratuitamente alle famiglie di San Silvetro spiaggia e Colli e Pescara Sud. Da settembre il servizio sarà esteso anche a Pescara Colli. La percentuale della differenziata salirà in città al 13 per cento. «Di questo passo», ha dichiarato l’assessore, «Pescara potrebbe raggiungere quota 35 per cento di differenziata entro il 2009». Ma sembra essere un dato statistico solo virtuale altrimenti il Comune non sarebbe ricorso alle lettere-minaccia annunciando i 300 euro di multa per obbligare le famiglie a separare i rifiuti. «In molti quartieri la differenziata stenta a decollare. Questione soprattutto di civiltà», aveva ammesso un paio di settimane fa lo stesso assessore. «Sono soprattutto i quartieri bene quelli meno virtuosi da questo punto di vista. Le aree più sporche sono quelle in prossimità di esercizi pubblici come bar e ristoranti», diceva infine D’Angelo annunciando l’invio dei vigili urbani per scovare i trasgressori.