Manoppello, messa per i 20 anni dalla scomparsa del politico devoto del Volto Santo
«Natali, testimone della verità»
Monsignor Bruno Forte ricorda l’europarlamentare abruzzese
MANOPPELLO. E’ stata un cerimonia sobria, appassionata, quella con cui l’arcivescovo di Chieti Vasto, monsignor Bruno Forte ha commemorato i venti anni della morte dell’europarlamentare democristiano abruzzese Lorenzo Natali.
Sull’altare a concelebrare con monsignor Forte il sacerdote don Claudio Di Liberato e padre Lino Pupatti, frate cappuccino del convento del Volto Santo.
La messa è stata celebrata in quell’altare sovrastato dal Velo del Volto del Signore, al quale il ministro Natali era particolarmente devoto.
Ogni qualvolta da Roma rientrava in Abruzzo si recava alla chiesa, ora Basilica, del Volto Santo di Manoppello, dove incontrava anche il suo padre spirituale, il ministro provinciale dei cappuccini, padre Antonio da Serramonacesca.
E monsignor Forte ha iniziato il ricordo di Natali durante l’omelia, proprio raccontando questa storia per far emergere l’intimo dell’uomo Natali, «fortemente permeato dal valori cristiani e inscindibilmente legato alla verità» ha detto il prelato.
«La verità infatti non ha bisogno di essere difesa, può essere scomoda, ma alla fine trionfa» ha detto don Bruno, portando come esempio tratto dal Vangelo la figura del Giovanni Battista «che ha annunciato la verità, pura e semplice, senza compromessi, principio che deve essere alla base dell’animo del cristiano come in realtà era per Lorenzo Natali».
Rocco Mammerella, il suo fidato collaboratore, racconta che Lorenzo Natali molte volte pernottava nel convento del Volto Santo dormendo nelle celle dei frati.
«Ecco perché» dice «in questa cerimonia non volevamo la presenza dei politici per non farla diventare l’occasione di una sfilata opportunistica. Per questo non abbiamo esteso inviti a nessuno».
Chi ieri si è recato al Volto Santo, e non erano in pochi, lo ha fatto spontaneamente, con il solo desiderio di partecipare ad una cerimonia religiosa in ricordo di Natali.
Con questo spirito erano presenti l’assessore di Manoppello Davide Iezzi, il coordinatore dell’Udc della Val Pescara Lorenzo Cesarone, il sindaco ed il vice di Turrivalignani Roberto Di Cecco e William Carestia, il presidente del consiglio Provinciale Giorgio De Luca, il presidente del Consorzio di Bonifica Roberto Roberti, la consigliera regionale Nicoletta Verì e l’ex presidente della Giunta regionale Romeo Ricciuti che ha ricordato di «non avere bisogno di inviti quando si parla di Lorenzo Natali».
A rappresentare la famiglia il solo Rocco Mammarella delegato dalla moglie, la signora Paola Speranza Natali e dai figli e nipoti che al momento della messa erano raccolti in Toscana nella cappella di famiglia.
«In ogni caso» ha concluso Rocco Mammarella «ringrazio di cuore tutti gli intervenuti perché la loro partecipazione è stata volontaria e sentita».
Sull’altare a concelebrare con monsignor Forte il sacerdote don Claudio Di Liberato e padre Lino Pupatti, frate cappuccino del convento del Volto Santo.
La messa è stata celebrata in quell’altare sovrastato dal Velo del Volto del Signore, al quale il ministro Natali era particolarmente devoto.
Ogni qualvolta da Roma rientrava in Abruzzo si recava alla chiesa, ora Basilica, del Volto Santo di Manoppello, dove incontrava anche il suo padre spirituale, il ministro provinciale dei cappuccini, padre Antonio da Serramonacesca.
E monsignor Forte ha iniziato il ricordo di Natali durante l’omelia, proprio raccontando questa storia per far emergere l’intimo dell’uomo Natali, «fortemente permeato dal valori cristiani e inscindibilmente legato alla verità» ha detto il prelato.
«La verità infatti non ha bisogno di essere difesa, può essere scomoda, ma alla fine trionfa» ha detto don Bruno, portando come esempio tratto dal Vangelo la figura del Giovanni Battista «che ha annunciato la verità, pura e semplice, senza compromessi, principio che deve essere alla base dell’animo del cristiano come in realtà era per Lorenzo Natali».
Rocco Mammerella, il suo fidato collaboratore, racconta che Lorenzo Natali molte volte pernottava nel convento del Volto Santo dormendo nelle celle dei frati.
«Ecco perché» dice «in questa cerimonia non volevamo la presenza dei politici per non farla diventare l’occasione di una sfilata opportunistica. Per questo non abbiamo esteso inviti a nessuno».
Chi ieri si è recato al Volto Santo, e non erano in pochi, lo ha fatto spontaneamente, con il solo desiderio di partecipare ad una cerimonia religiosa in ricordo di Natali.
Con questo spirito erano presenti l’assessore di Manoppello Davide Iezzi, il coordinatore dell’Udc della Val Pescara Lorenzo Cesarone, il sindaco ed il vice di Turrivalignani Roberto Di Cecco e William Carestia, il presidente del consiglio Provinciale Giorgio De Luca, il presidente del Consorzio di Bonifica Roberto Roberti, la consigliera regionale Nicoletta Verì e l’ex presidente della Giunta regionale Romeo Ricciuti che ha ricordato di «non avere bisogno di inviti quando si parla di Lorenzo Natali».
A rappresentare la famiglia il solo Rocco Mammarella delegato dalla moglie, la signora Paola Speranza Natali e dai figli e nipoti che al momento della messa erano raccolti in Toscana nella cappella di famiglia.
«In ogni caso» ha concluso Rocco Mammarella «ringrazio di cuore tutti gli intervenuti perché la loro partecipazione è stata volontaria e sentita».